Roma, 8 feb. (askanews) – “Lo scontro”, titola oggi Le Parisien dopo la decisione della Francia di richiamare il proprio ambasciatore dall’Italia a seguito dell’incontro avuto dal vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio con i rappresentanti dei gilet gialli.
Nel suo editoriale, Le Monde sottolinea come, incontrando i rappresentanti dei gilet gialli, Di Maio abbia “superato una linea rossa politica e diplomatica”, quella “dell’interferenza attiva nella politica interna di un paese”. Prima dell’incontro di martedì scorso, ha sottolineato il quotidiano, “le tensioni tra Parigi e Roma, particolarmente accese dall’arrivo al potere in Italia della coalizione nazionalista e antisistema tra la Lega e il Movimento a 5 stelle (M5S) si erano limitate alle invettive tra i loro leader e il presidente Emmanuel Macron”.
“Ma il viaggio di Di Maio, che è anche leader del M5S, a Montargis, senza che nè le autorità francesi nè la sua stessa ambasciata a Parigi ne fossero informati, si pone su un altro livello – ha proseguito – immaginate se il premier francese, Edouard Philippe, o il ministro dell’Interno, Christophe Castaner, andassero a incontrare ex brigatisti a Perugia senza informare le autorità italiane e poi se ne vantassero su Facebook”.
“Di Maio non è né Machiavelli né Lorenzo de Medici – scrive invece il giornale Sud-Ouest – è difficile credere che il paese di Dante e Visconti, di Michelangelo e Verdi, oggi abbia questi leader”. Il quotidiano L’Union denuncia invece una diplomazia italiana “lanciafiamme”, “suicida” e “di rara stupidità”. Per La Croix, la Francia ha “ragione” a richiamare l’ambasciatore: il quotidiano cattolico ricorda che la diplomazia “serve prima di tutto a raffreddare i fronti” e che “preferendo l’insulto e l’oltraggio, il governo italiano ha cambiato registro”.
Le Figaro inquadra il “duello” franco-italiano nel contesto delle prossime elezioni europee, “tanto cruciali quanto incerte, (che) spingono il presidente francese a schierarsi tra le due linee politiche che dividono il continente”. “Opponendo i ‘progressisti’ ai ‘nazionalisti’, fustigando la ‘lebbra populista’, denunciando l”irresponsabilità’ del governo italiano, ponendosi come l’avversario di Orban, Macron ha scelto il suo campo in Europa”, secondo l’analisi di Le Figaro. Il quotidiano conservatore deplora però questa polarizzazione macroniana tra “buoni” e “cattivi” paesi europei.
(con fonte Afp)