Roma, 5 feb. (askanews) – Taro Aso è uno dei più potenti uomini del governo giapponese guidato da Shinzo Abe, ma è anche un noto gaffeur. L’ultima dichiarazione, che s’è dovuto rapidamente rimangiare, è stata un’accusa alle persone senza figli di essere all’origine dell’aumento dei costi per il welfare del Sol levante.
“Abbiamo molti imbecilli che accusano gli anziani per questa situazione”, ha detto due giorni fa il vicepremier e ministro dell’Economia. “Sbagliano: il problema riguarda coloro che non hanno avuto figli”.
L’affermazione ha provocato, come era ovvio attendersi, una pioggia di polemiche sui media nipponici e internazionali. Tanto che il 78enne ex primo ministro ha dovuto fare prima una mezza marcia indietro, parlando di frasi decontestualizzate e dicendosi pronto a ritrattarle perché avevano provocato “un equivoco”.
Oggi, poi, il vicepremier ha espresso delle scuse più precise: “Se ho fatto sentire qualcuno a disagio, me ne scuso”. Ma le scuse sono solo una toppa a un buco più grande. Aso non è nuovo a dichiarazioni del genere, già aveva dovuto ritirare affermazioni simili fatte nel 2014.
Il vicepremier, se dovesse esserci un premio al miglior gaffeur del governo Abe, sarebbe certamente il candidato più accreditato. Era il 2013 quando faceva infuriare le comunità ebraica evocando come un fatto positivo “la tattica usata dai nazisti per emendare la costituzione di Weimar” allo scopo di realizzare la riforma costituzionale nipponica.
In passato Abe ha dato degli ignoranti ai banchieri giapponesi, sostenendo che il paese non avrebbe subito nel 2008 la crisi dei mutui subprime perché i banchieri nipponici erano troppo ignoranti per conoscerli. Un’altra volte se l’è presa con le mamme dei bambini dell’asilo.