Roma, 1 feb. (askanews) – “L’assoluto presente” di Fabio Martina e “Nabat” di Elchin Musaoglu si sono aggiudicati il premio Zoroastro per il Miglior Film Italiano e Miglior Film Azerbaigiano, rispettivamente, al primo Festival internazionale del Cinema Italo-azerbaigiano di Baku. Come Migliore Film Internazionale è stato scelto “The Bra” di Veit Helmet, mentre per la sezione documentari la migliore opera italiana è “Appennino” di Emiliano Dante, quella azerbaigiana è “Chovgan” con la regia di Rafig Guliyev e Matthieu Haag con “The Orphanage” vince tra i docu internazionali.
La ‘trojka’ di premi assegnati per ogni sezione rispecchia l’intento del progetto promosso Sandro Teti Editore, dal Gruppo IMAGO in collaborazione con United Cultures: costruire nel Paese caucasico un evento che sia più di una rassegna e superi anche la dimensione ‘bilaterale’, portando nella capitale azerbaigiana una scelta di opere internazionali. Parole d’ordine della cinque giorni di cinema Italo-azerbaigiano che si è conclusa martedì 29 gennaio: riempire il vuoto che si è creato dopo il crollo dell’URSS in termini di conoscenza del cinema italiano, aprire una finestra sul cinema azerbaigiano e in fin dei conti far dialogare linguaggi cinematografici e culture.
“Il cinema italiano classico, del neorealismo, è molto conosciuto in Azerbaigian, mentre purtroppo la produzione italiana degli ultimi 25 anni è conosciuta molto poco”, ha spiegato Sandro Teti, durante la conferenza stampa di apertura del Festival, seduto accanto all’attore Remo Girone, presidente della giuria. Girone è a Baku, come in tutta l’ex URSS una celebrità per la serie “La Piovra”, in cui impersonava Tano Cariddi, ha ipotizzato di poter tornare a Baku per lavorare: “mi piacerebbe, con mia moglie abbiamo fatto anche teatro a Mosca, vedremo”. Insomma, “speriamo sia l’inizio di un lungo,percorso”, ha sintetizzato il direttore del Festival, lo sceneggiatore e regista Claudio Rossi Massimi.
La giuria, composta anche da Victoria Zinny, Lucia Macale, Andrea Minuz, Fekhruz Shamiyev e Yusif Sheykho, ha scelto come Miglior Attore Gabriele Dentoni in “Vengo anch’io” di Corrado Nuzzo e Maria di Biase, la Miglior Sceneggiatura è di “Mousse”, regia di John Hellberg, per la Miglior Fotografia ha vinto “Red Garden”, regia di Mirbala Salimli e la
Miglior Colonna Sonora è di “Pomegranate Ochard”, regia di Igar Najaf. Infine, Premio speciale Solidarietà e Impegno Sociale- “Figliodì”, regia di Alberto Vannacci e Filippo Maria Gori.