Roma, 14 gen. (askanews) – Uno dei più importanti filosofi giapponesi contemporanei, Takeshi Umehara, è morto sabato a Kyoto per una polmonite. Lo scrive oggi l’agenzia di stampa Jiji. Il pensatore aveva 93 anni.
Umehara era nato a Sendai ed era stato professore all’università Ritsumeikan. Partendo dallo studio della filosofia occidentale, il pensatore nipponico aveva analizzato temi più autoctoni, come l’influenza del buddismo nella storia culturale giapponese.
E’ del 1967 uno dei suoi saggi più influenti, “Jigoku no shiso” (“Il concetto di inferno”), che inaugura il filone buddista del suo pensiero.
Uno dei principali temi sui quali Umehara, uno studioso particolarmente versatile, ha riflettuto è quello della possibilità di far coesistere civiltà umana e natura.
Il filosofo ha spesso espresso posizioni scomode nel mondo culturale nipponico. Si è poi espresso contro il trapianto di organi da donatori in morte cerebrale e contro il nucleare. Inoltre ha affiancato il premio Nobel per la letteratura Kenzaburo Oe nella lotta contro la riforma dell’Articolo 9 della Costituzione, che sancisce il pacifismo del Giappone.