Roma, 19 dic. (askanews) – Il premier del governo di accordo nazionale libico, Fayez Al Sarraj, ha incontrato oggi i rappresentanti del Movimento della rabbia del Fezzan, con cui ha concordato la riapertura del sito petrolifero ElSharara in cambio dell’impegno a garantire migliori servizi alla regione meridionale del Paese, sotto la supervisione dell’Onu. E’ quanto riportano i siti libici.
“Accordo raggiunto tra il Movimento della rabbia del Fezzan e il governo di accordo nazionale”, si legge anche sull’account Twitter del sito Fezzan Libya Organisation.
La scorsa settimana la National Oil Corporation (Noc), società petrolifera pubblica libica, aveva dichiarato lo stato di “forza maggiore” sulle esportazioni dal sito, chiuso dai rappresentanti del Movimento della rabbia del Fezzan. Il sito è gestito dalla joint venture Akakus, che riunisce la NOC, la spagnola Repsol, la francese Total, l’austriaca OMV e la norvegese Statoil, e produce circa 315.000 barili al giorno, a fronte di una produzione media giornaliera di tutto il paese di un milione di barili.
Già ieri Sarraj aveva annunciato lo stanziamento di 1,12 miliardi di dinari (800 milioni di dollari) per garantire migliori servizi nel Sud della Libia e oggi si è recato sul posto, a capo di una delegazione governativa, per trattare con il movimento del Fezzan.
Il coordinatore del Movimento della rabbia del Fezzan, Bashir Sheikh, aveva motivato la decisione di chiudere il sito con la mancata risposta da parte del governo di Tripoli alle loro richieste di un maggiore sostegno militare e di sicurezza al Sud e di un intervento a favore del sistema sanitario regionale. I manifestanti hanno anche chiesto il completamento della centrale del gas di Ubari e il ritorno all’operatività degli aeroporti del Sud, oltre a maggiori opportunità lavorative per i giovani.