Germania, dal 12 ottobre al 9 novembre a Berlino torna il muro

Una "città dentro la città" per grande progetto tra arte e cinema

AGO 28, 2018 -

Berlino, 28 ago. (askanews) – Un grosso progetto artistico cinematografico ricostruirà il muro di Berlino per creare un mini-stato isolato, con tanto di controlli dei visti, nel cuore della capitale tedesca. La città murata, “città dentro al città”, ospiterà la prima mondiale del misterioso progetto cinematografico-fiume ed esperimento sociale “DAU” dell’enigmatico filmaker russo Ilya Khrzhanovsky, 43 anni.

In attesa del via libera delle autorità berlinesi, a cui che secondo gli organizzatori “si sta lavorando”, i partecipanti al progetto intendono erigere 900 lastre di cemento, ciascuna alta 3,60 metri, per l’evento da 6,6 milioni di euro. I visitatori del mondo parallelo dovranno fare richiesta online di “visti” e cedere il loro smartphone in cambio di apparecchi digitali online che proporranno loro grazie a un algoritmo un tour personalizzato. Il progetto, che ha come scenario un isolato del celebre viale Unter den Linden, partirà il 12 ottobre si chiuderà il 9 novembre con un abbattimento rituale nel muro, nell’anniversario dello storico evento del 1989.

L’obiettivo non è di creare una “Disneyland della Ddr”, ha detto Thomas Oberender, direttore del festival culturale Berliner Festspiele, che ospiterà il mega evento. “non è la prima di un film ma un mix di esperimento sociale, esperimento artistico … un’impressionante forma di costruzione di un mondo” ha detto in una conferenza stampa a Berlino. L’obiettivo è provocare “un dibattito politico e sociale sulla libertà e il totalitarismo, la sorveglianza, la coesistenza e l’identità nazionale”.

Lo stillicidio di notizie e di indizi criptici ha creato aspettative e fatto discutere del progetto, a lungo avvolto nel mistero, che i critici hanno etichettato come una trovata dolorosa per gli ex abitanti dell’ ex Germania Est comunista. “Per rispetto delle vittime che hanno realmente vissuto questa situazione, dovremmo prenderne le distanze” ha detto Sabina Bangert, del partito verde locale, al Tagesspiegel.

Ma altri sono felici di assistere a un evento artistico che spezza le convenzioni ed evoca, senza replicarlo, il passato di Berlino durante la guerra Fredda. La ministra della cultura tedesca, Monika Gruetters, ha detto di essere “assolutamente convinta che sarà un evento mondiale”. Ad sostenere il progetto star artistiche globli quali il direttore d’orchestra Teodor Currentzis, il compositore Brian Eno, il regista Tom Tykwer, l’artista Marina Abramovic, la band Massive Attack e, secondo l’agenzia Dpa, la leggenda della street art Banksy.

Il “DAU-Freedom” berlinese sarà seguito da un evento parigino a novembre, “DAU-Equality”, e da uno londinese a inizio 2019, “DAU-Fraternity”, tutti organizzati dalla londinese Phenomen Trust, co-fondata dal milionario russo Sergey Adoniev. l’epico progetto cinematografico “DAU”, in lavorazione da oltre un decennio, è stato definito “Apocalisse Dau: il film più pazzo di tutti i tempi” dal Daily Telegraph.

Dau era il soprannome del fisico e premio Nobel sovietico Lev Landau (1908-68), uno dei padri della bomba atomica russa e fautore del ibero amore. Il progetto è iniziato nel 2005 come un fim biografico convenzionale, finanziato da vari Paesi europei, ma si è evoluto in ciò che la rivista Caravan ha definito “un progetto cinematografico/esperimento umano brutale e barocco”.

Centinaia di attori dilettanti hanno vissuto tra il 2009 e il 2011 in un falso impianto di ricerca nucleare sovietico, soprannominato “l’istituto”, ricostruito in Ucraina. Gli attori dovevano vestirsi, parlare e agire come se vivessero sotto il regime sovietico con sanzioni per l’uso di cellulari o social media. Indossavano biancheria ruvida, mangiavano cibo in scatola, usavano rubli, avevano tessere annonarie e sopportavano altre privazioni comuni nell’epoca sovietica. “Si sono innamorati, hanno tradito amici, tradito i partner, condotto esperimenti, sono stati arrestati, hanno avuto figli, sono invecchiati” si legge nella cartella stampa dell’evento. Al termine Khrzhanovsky ha fatto distruggere l’elaborato set da bande di neonazisti.

Le 700 ore di filmato sono state montate in 13 film, varie serie tv e verranno pubblicate online, ha spiegato la producer Susanne Marian. “L’esperimento prosegue” recita il sito https://dau.xxx/.

(fonte Afp)