Mosca, 17 lug. (askanews) – Una processione notturna ha riunito circa 100.000 persone a Ekaterinburg (Urali) per commemorare il centenario dell’assassinio bolscevico dell’ultimo zar Nicola II e della sua famiglia dopo la sua abdicazione.
Alla testa della potente chiesa ortodossa, il patriarca Kirill ha guidato la processione che è partita verso le 2 di notte locali da dove lo zar e la sua famiglia sono stati uccisi, a Ekaterinburg, sino al monastero di Ganima Iama.
Circa 20.000 persone si sono poi unite alle commemorazioni in questo monastero, eretto nel luogo in cui l’ultimo zar russo e la sua famiglia sono stati gettati, dopo la loro esecuzione. La Russia ha bisogno di imparare “da questa esperienza difficile e amara”, ha detto il Patriarca Kirill rivolgendosi ai pellegrini. “Dobbiamo davvero resistere a qualsiasi idea o leader che ci propone, attraverso la distruzione delle nostre vite, delle nostre tradizioni e della nostra fede, di abbracciare un nuovo sconosciuto e cosiddetto felice futuro”, ha detto.
Nicola II, la Zarina Alessandra e i loro cinque figli furono fucilati nella notte tra il 16 e il 17 luglio 1918 dai bolscevichi che posero fine alla dinastia dei Romanov, alla testa dell’Impero russonper 300 anni.
La famiglia imperiale fu canonizzata nel 2000 dalla Chiesa ortodossa russa e nel 2008 la Corte Suprema russa la riabilitò, giudicandola una vittima della repressione politica bolscevica. Scoperte nel 1979, le ossa di Nicola II, sua moglie e tre dei loro figli furono sepolti nella fortezza di San Pietro e Paolo a San Pietroburgo nel 1998, dopo una cerimonia che era stata snobbata dal patriarca del tempo. Trovati solo nel 2007, i presunti resti degli altri due figli, lo zarevich Alexey e Maria non sono ancora stati sepolti, per mancanza di accordo tra le autorità e la Chiesa.
Nuovi test del DNA sui resti della famiglia imperiale hanno confermato la loro autenticità. Il portavoce della Chiesa, Vladimir Legoida, ha detto che il clero guarderà “attentamente” questi risultati.