Valencia, (askanews) – Il Sovrano Ordine di Malta ha prestato soccorso e assistenza medica a bordo della Dattilo, la nave della Guardia Costiera, giunta a Valencia con 274 migranti, nell’ambito dell’operazione di soccorso dell”Aquarius”. Durante sei giorni di navigazione, l’istituzione umanitaria è presente con una dottoressa, Maria Rita Agliozzo, e una infermiera, Marika Giustiniani.
“Il Sovrano Ordine di Malta – ha spiegato ad askanews la portavoce dell’Ordine, Marianna Balfour, presente a Valencia – è impegnato nelle attività di soccorso e ha imbarcato sulla nave Dattilo, nella giornata di martedì, una dottoressa e una infermiera, per prestare soccorso a 274 migranti che erano stati salvati dall’Aquarius. Sono in buone condizioni di salute”.
“Dl 2008 l’Ordine di Malta, attraverso il suo corpo italiano di soccorso, si occupa di salvataggio e assistenza in mare nell’ambito delle operazioni Search and Rescue, a bordo delle navi della Marina italiana e della Guardia Costiera. Sono dieci anni di servizio – ha aggiunto Balfour – durante i quali circa 200mila persone sono state assistite e in alcuni casi strappate a una morte sicura nel Mar Mediterraneo”.
“Le operazioni di soccorso hanno riguardato situazioni fisiche legate a ipotermia, problemi di scabbia, e tutti quei sintomi legati a un periodo di navigazione lungo, di scarso cibo, scarsa acqua e scarse condizioni igieniche tutto sommato le condizioni di salute dei 274 migranti assistiti sono abbastanza buone”.
Negli ultimi anni l’Ordine di Malta ha intensificato le sue attività di soccorso a migranti e rifugiati, sia lungo le principali tratte, che nei paesi di partenza e in quelli di arrivo. Dal 2011, squadre mediche sono dislocate al confine con la Siria per soccorrere i profughi. In Turchia, al confine siriano, l’agenzia di soccorso internazionale dell’Ordine, gestisce un ospedale e nel nord Iraq cliniche mobile assicurano assistenza medica nei campi rifugiati. In Libano, un ospedale e dieci centri medici, oltre a due cliniche mobili, assicurano accesso a cure sanitarie sia ai tanti rifugiati siriani, che alla popolazione locale.
Anche in Europa, l’Ordine ha sviluppato numerosi progetti, anche di integrazione. In Francia offre assistenza legale ai migranti, detenuti in carcere, e in Germania oltre cento centri specializzati garantiscono assistenza medica-sociale legale e percorsi di integrazione nel tessuto sociale e lavorativo.