Roma, 12 mar. (askanews) – Shinzo Abe sta passando momenti complicati. Il ministero delle Finanze giapponese ha ammesso oggi di aver alterato 14 documenti relativi alla vendita nel 2016 di un terreno pubblico a una controversa azienda scolastica, Moritomo Gakuen, in uno scandalo che coinvolge anche la moglie del premier, Akie.
La vicenda è una spina nel fianco di Abe da mesi. Riguarda la vendita tra febbraio e aprile 2017 di un lotto di terreno pubblico all’istituzione scolastica a tinte profondamente nazionaliste, che ha avuto un rapporto consolidato con Shinzo e soprattuto con Akie Abe. Tra le parti dei documenti eliminate, ci sono anche citazioni del numero uno della Moritomo dell’epoca, Yasunori Kagoike, nelle quali appaiono i nomi degli Abe.
In particolare, sui media nipponici sta girando ampiamente una frase che sarebbe stata detta da Akie Abe in un incontro con Kagoike il 25 aprile 2016 e che reciterebbe: “E’ un buon pezzo di terrreno”. La moglie del premier era all’epoca preside ad honorem della scuola. La Moritomo Gakuen ha acquisito quel terreno a un rezzo particolarmente vantaggioso, con uno sconto di qualcosa come l’86 per cento.
Dai documenti ufficiali, inoltre, sarebbero stati cancellati – secondo il quotidiano Asahi shimbun – i riferimenti ad altri politici e ai rapporti tra la Moritomo Gakuen e la Nihon Kaigi (Conferenza giapponese), l’organizzazione nazionalista che sostiene la riforma della Costituzione pacifista.
Sia Shinzo Abe sia il ministro delle Finanze Taro Aso, principale e potente alleato del premier, hanno dovuto chiedere scusa per la manipolazione. Parlando ci giornalisti, Abe ha espresso il suo “profondo” rammarico per “l’incidente che potrebbe danneggiare la fiducia” nel governo. E ha continuato: “Prendo sul serio le critiche e voglio che il ministro Aso si responsabile di promuovere un’inchiesta che riveli pienamente perché questo tipo d’incidente sia avvenuto”. Ha tuttavia escluso che Aso debba dimettersi per quanto emerso oggi.
Anche Aso ha presentato le sue scuse. “Modificare documenti ufficiali è gravissimo ed estremamente deprecabile, presento profonde scuse”, ha detto il ministro, accusando “alcuni membri dello staff” di quanto è accaduto. “Quello che è importante è che non accada più”.
La notizie di oggi hanno rilanciato una vicenda complessa che da molti mesi conquista i giornali. Al centro dello scandalo ci sarebbe Nobuhisa Sagawa, il capo dell’agenzia fiscale giapponese che si è dovuto dimettere venerdì. Sagawa è stato il funzionario del ministero delle Finanze che ha gestito la vendita del terreno e poi è stato promosso a capo dell’agenzia delle tasse lo scorso anno. “E’ possibile – ha scritto il giornale Mainichi shimbun – che Sagawa abbia ordinato le alterazioni”.
Inoltre, venerdì scorso lo scandalo ha assunto i caratteri del giallo. Un funzionario del ministero delle Finanze considerato legato alla vicenda è stato trovato morto. Il sospetto suicidio, tuttavia, non è chiaro se sia da collegare allo scandalo.
L’opposizione, come prevedibile, è partita alla carica di Abe, il quale continua a ribadire l’estraneità sua e della moglia ai fatti. Un sondaggio pubblicato oggi sullo Yomiuri shimbun ha segnalato che il sostegno ad Abe è caduto di sei punti percentuali in un mese al 48 per cento, scendendo per la prima volta sotto il 50 per cento dalla rielezione di ottobre scorso.
Abe si trova di fronte a una nuova sfida elettorale, questa volta interna al suo Partito liberaldemocratico. A settembre il Jiminto vota per il leader e il premier punta alla riconferma, che lo porterebbe a essere il primo ministro che ha governato più a lungo dal dopoguerra. Ma lo scandalo potrebbe azzopparlo.