Roma, 21 feb. (askanews) – La criminalità informatica costa 600 miliardi di dollari all’anno in tutto il mondo, una cifra che sta aumentando a causa della crescente competenza degli hacker e dell’aumento delle criptovalute: è quanto emerge da uno studio pubblicato oggi. “Il digitale ha trasformato quasi ogni aspetto della nostra vita, inclusi il rischio e il crimine, quindi l’attività criminale è più efficiente, meno rischiosa, più redditizia e più facile che mai”, scrive Steve Grobman, esperto di McAfee, specializzato nella protezione contro gli attacchi informatici.
Lo studio, condotto da McAfee e dal think tank Center for Strategic and International Studies (CSIS), che ha stimato questo costo a 445 miliardi nel 2014, mostra anche l’importanza della geopolitica. “La Russia è leader nel crimine informatico, grazie al livello dei suoi hacker e al suo disprezzo per le leggi occidentali”, ha affermato il vicepresidente del CSIS, James Lewis. “La Corea del Nord è al secondo posto, usando la criptovaluta per finanziare il suo regime, ma oggi vediamo un numero crescente di altri centri di cyber-crimine (…) come Brasile, India e Vietnam”, ha precisato Lewis.