Mosca, 22 gen. (askanews) – C’è un punto nel mondo dove la terra arde da sola, un mitico luogo narrato da Marco Polo e tappa della sempre più attuale Via della Seta. Si trova in Azerbaigian, proprio da dove il Tap, il gasdotto che divide l’Italia e la polita italiana, deve partire. Il Paese, noto per le sue architetture avveniristiche, ha lasciato a lungo il sito abbandonato a se stesso. Ora il Presidente Ilham Aliyev ha annunciato di volerlo valorizzare. E c’è già un progetto che esperti azerbaigiani hanno elaborato insieme ad alcuni italiani: il “Museo delle energie”.
Pochi conoscono il maxiprogetto architettonico e culturale, già esistente, che si candida a nuovo simbolo di due Paesi, uniti anche culturalmente dalla nuova Via della Seta. Si chiama per esteso “Yanardag – Museo delle Energie – Teatro del Fuoco” e l’idea è nata dalla volontà di valorizzare non solo lo specifico territorio azerbaigiani dove le fiamme si alzano naturalmente dal suolo, ma anche l’Azerbaigian nella sua interezza, come luogo di provenienza del gas che potrebbe essere trasportato in Italia, con il Tap, Trans Adriatic Pipeline, il tubo che dovrebbe trasportare gas naturale dalla regione del Mar Caspio fino all’Europa.
Il sito incorporerà le lingue di fuoco che ardono in modo permanente, fuoriuscendo spontaneamente dalla terra e che sono il simbolo del Paese. La cosa interessante è che gli autori sono un’equipe italiana. A latere ci sono due studi: Simmetrico e soprattutto un’architetto indipendente, donna, già molto affermata: Laura Peretti. Mentre Sandro Teti, noto editore, si è occupato dei contenuti culturali insieme a Simmetrico.
“L’ idea di Yanardag – spiega Peretti – è nata dalla volontà di valorizzare non solo quello specifico territorio ma anche l’Azerbaigian. Il progetto è stato molto apprezzato per questo dal Governo Italiano perchè coglie sensibilmente tutti gli aspetti legati alla valorizzazione della storia e del paesaggio e propone una lettura contemporanea del luogo che si pone non solo come un nuovo Museo del territorio, ma anche come un Percorso di Conoscenza, Osservatorio sul Paesaggio, Centro di Educazione e Ricerca su tutti i tipi di Energie, anche quelle rinnovabili; Yanardag è un Museo ma è anche un Teatro del Fuoco la notte, è anche un Oasi verde di specie rare in un paesaggio brullo e battuto dal vento, è un progetto multimediale e interattivo modernissimo che racconta allo stesso tempo la Storia dell’Azerbaigian e quella dell’Energia. Certamente questo concept così denso di attività diverse, permetterà di dare un impulso ulteriore a quell’area e al turismo che si sta sviluppando in modo molto significativo negli ultimi anni”.