Mosca, 15 dic. (askanews) – Una condanna che accende i riflettori sulla giustizia, ma soprattutto dischiude il ventaglio del potere in Russia e delle relative forze in campo: l’ex ministro dello sviluppo economico Alexey Ulyukaev è stato condannato a 8 anni e a pagare una multa pari a 2,2 milioni di dollari per aver ricevuto una mazzetta da Igor Sechin, numero uno del colosso petrolifero Rosneft. Subito dopo la sentenza è stato ammanettato nella sala della corte di Zamoskvoretsky. Il tutto dopo che proprio ieri il presidente russo Vladimir Putin, nel corso della conferenza stampa di fine anno, aveva sottolineato che Sechin “avrebbe potuto presentarsi” al processo all’ex ministro dello Sviluppo economico, quando il top manager, attraverso il suo avvocato, aveva detto di non avere un buco libero in agenda sino alla fine dell’anno.
Prima della sentenza, l’ex funzionario sosteneva di sperare nella assoluzione. Ulyukaev è il primo ministro federale nella storia moderna della Russia a essere detenuto e condannato per corruzione. La corte ha emesso il verdetto oggi. L’ex ministro era stato accusato da Igor Sechin, numero uno di Rosneft, di concussione e ricezione di tangenti. Secondo il verdetto si è fatto corrompere in cambio di una risposta positiva per l’accordo che ha permesso a Rosneft di comprare il 50,08% delle azioni della compagnia petrolifera Bashneft. La mazzetta ricevuta sarebbe pari a 2 milioni di dollari. Nell’udienza, tenutasi l’8 novembre, in tribunale sono state portate le banconote e un sacchetto, in cui si trovavano i biglietti di banca passati a Ulyukayev.
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