Roma, 29 ago. (askanews) – Dall’1 al 14 settembre a Baku si svolgeranno le Olimpiadi di Scacchi e Daniela Movileanu, campionessa italiana assoluta, 19enne nata in Romania che vive a Roma da anni, sarà nella capitale azera insieme ai suoi compagni di squadra per rappresentare l’Italia.
“Sarà un’esperienza molto importante e nuova. Le olimpiadi sono il sogno di qualsiasi atleta, sono anni che sogno di partecipare – ha dichiarato Daniela in un’intervista ad askanews prima della partenza della squadra – Con la nazionale di scacchi ho già giocato agli Europei a Reykjavík lo scorso novembre dove abbiamo ottenuto un risultato molto soddisfacente anche del punto di vista del risultato finale perché siamo arrivate quarte exequo e quindi ci auguriamo di fare bene anche a queste Olimpiadi”.
Insieme a Daniela gareggeranno nella squadra femminile, Olga Zimina, Marina Brunello, Alessia Santeramo e Desiree Di Benedetto. Per la squadra maschile Daniele Vocaturo, Sabino Brunello, Danyyil Dvirnyy e Axel Rombaldoni.
“Sono emozionata, e spero di essere pronta e che l’emozione non giochi brutti scherzi, perché in competizioni del genere bisogna mantenere la calma”, ha aggiunto la giovane campionessa assoluta 2016 per i campionati italiani di scacchi.
Daniela Movileanu ha iniziato a giocare a otto anni “grazie ai corsi che Lucio Ragonese, della Frascati Scacchi, teneva nella mia scuola elementare. Ma il vero motivo per cui mi sono appassionata è perché a scuola ci hanno fatto vedere un documentario su Bobby Fischer, che era morto da poco nel 2008, e vedendo la sua vita, quanti sacrifici si fanno per questo gioco che apparentemente, per chi non gioca, può sembrare una cosa banale, vedendo quello che può portare, quello che c’è dietro mi ha fatto appassionare al gioco. Quindi sì, Bobby Fischer è la mia figura di riferimento”.
Daniela ha vinto tutto da quando ha iniziato le gare a livello agonistico. E’ stata Campionessa Italiana Under 14, poi Under 16, ma essendo nata in Romania, ha dovuto aspettare la cittadinanza italiana per poter partecipare al titolo assoluto. “Finché si trattava di giovanile il problema era relativo, potevo partecipare senza cittadinanza – ha spiegato – dopo l’under 16 è diventato un problema perché non poter partecipare a questi campionati che sono il fine lo scopo per cui ci si prepara durante l’anno è fastidioso per un’atleta. Giocare a scacchi, però, ha aiutato tantissimo a ottenere la cittadinanza italiana perché molti scacchisti mi hanno dato una mano a velocizzare le pratiche. E giocare a scacchi mi ha aiutato anche a integrarmi perché ho avuto la possibilità di stare a contatto con tantissime persone, una possibilità di crescita personale molto importante, perché anche il fatto di poter viaggiare di stare a contatto con i membri della nazionale italiana è stato molto bello e importante per me”.
Ma come ci si allena per competizioni come le Olimpiadi? “La cosa bella degli scacchi è che ci si può preparare secondo le comodità di ciascuno. Non ci sono orari fissi a meno che non si segua un particolare piano di allenamento con un allenatore. Io per esempio adesso mi alleno da sola a casa, soprattutto con l’aiuto del computer, quindi mi posso gestire come meglio mi riesce, tra l’università che ho appena iniziato e gli altri impegni”.