Mosca, 23 set. (askanews) – La Moschea “più grande in Europa” per dimostrare che la Russia può vincere “sull’odio” dell’estremismo. Vladimir Putin ha inaugurato oggi il tempio con il chiaro intento di dare un segnale al mondo. Costruita in una decina di anni, costata 170 milioni di dollari, non troppo centrale, ma neppure in estrema periferia, con le cupole che ricordano le chiese ortodosse tradizionali e tutti gli ultimi ritrovati tecnologici, la casa dei musulmani sembra destinata ad essere un luogo di comfort. La cerimonia nella immensa struttura da 20.000 mq, oltre al leader russo, ha visto come ospiti d’onore, proprio nel segno del dialogo, il presidente palestinese Mahmud Abbas e il capo di stato turco Recep Tayyip Erdogan, con il quale Putin ha poi parlato di Siria, benchè sia ben noto quanto le posizioni di Mosca e Ankara su questo tema continuino a divergere. Non è mancato neppure il presidente della Cecenia Ramzan Kadyrov e l’ambasciatore americano a Mosca John Tefft.
Conosciuta come la Moschea Cattedrale, la struttura monumentale potrà contenere 10.000 persone. Il precedente edificio, ricostruito dopo 111 anni ne poteva ospitare solo un decimo. In città ci sono solo altre tre altre moschee ufficiali, ma non sufficienti. Tanto più che l’inaugurazione della Moschea arriva alla vigilia di un importante appuntamento, la festa musulmana del sacrificio, il Kurban Bairam in russo, o Eid al-adha, che in genere creava grossi problemi di viabilità e ordine pubblico, poichè i credenti erano costretti a pregare per strada.
Mosca presenta una delle maggiori concentrazioni di fedeli all’Islam nel Vecchio continente (oltre 2 milioni) e secondo le parole del leader del Cremlino è costruita sull’idea di unire fedi e nazionalità diverse. “Per secoli nel nostro paese ha sviluppato la tradizione di un Islam illuminato” ha detto. Ma è soprattutto reduce dell’ondata di attentati, compiuti da estremisti musulmani, iniziata intorno all’anno 2000 e capace di generare sentimenti contrastanti verso la fede di Maometto. La strada però scelta dal potere centrale in questi anni, se da una parte si è dimostrata spietata nell’eliminare i ribelli, dall’altra ha teso a sviluppare un proprio sistema della formazione religiosa musulmana. Proprio per contrastare gli estremisti che cercano reclute, secondo quanto dichiarato dallo stesso presidente russo.
Inoltre, tornando alla Siria e all’Isis, c’è la grande preoccupazione che riguarda quei 2.000 individui con passaporto russo arruolati tra le fila del Califfato, contro il quale Mosca ha iniziato a sferrare l’attacco in questi giorni, sbarcando in Siria con un potenziale superiore al passato. “I terroristi del cosiddetto Stato Islamico in realtà gettano un’ombra sull’Islam”, ha detto Putin oggi. “La loro ideologia è costruita sull’odio”.
La Russia in realtà aveva già un centro per lo studio del Corano molto apprezzato: Kazan, capitale del Tatarstan, culla dell’Islam e ne ha abbracciato ufficialmente il culto nel 922 e dove si trova il Corano più grande del mondo. Ma ora Mosca, che rivendica il titolo della più grande città musulmana in Europa, ha una grande moschea e punta a diventare il centro della vita islamica nella Federazione Russa, diffondendo “idee di umanesimo e i valori dell’Islam”.