Roma, 4 nov. (askanews) – La Banca centrale europea e l’Autorità bancaria europea hanno lanciato un allarme sul moltiplicarsi di quelle che chiamano “deviazioni” sulla riforma del sistema bancario di Basilea III, che secondo le due autorità andrebbe attuata pienamente. Invece “siamo molto preoccupati dal fatto che le discussioni legislative sul pacchetto bancario tra Consiglio e Parlamento europeo contengano numerose richieste per deviare dagli standard internazionali”, affermano in un articolo congiunto il presidente dell’Eba, José Manuel Campa, il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos e il presidente della vigilanza bancaria della Bce, Andrea Enria. Quello della piena attuazione dei criteri di inasprimento dei requisiti minimi patrimoniali previsti da Basilea III, e dei loro costi, è un nodo che si trascina da tempo in Europa, con preoccupazioni accresciute ora a causa del contestuale peggioramento delle condizioni finanziarie generali. Invece, secondo gli autori dell’articolo, pubblicato sul blog della vigilanza della Bce “dobbiamo attenerci ai nostri impegni presi a livello globale, applicando Basilea III e rafforzando i poteri della vigilanza. Chiediamo ai legislatori di focalizzarsi sulla resilienza del settore bancario. Regole forti portano a banche forti e le banche forti – scrivono – sono maggiormente capaci di servire imprese, cittadini e l’economia nel suo complesso”. La stretta sui parametri patrimoniali bancari è stata rinviata a lungo con il susseguirsi di crisi degli ultimi anni. Ma ora il termine per adeguarsi si sta avvicinando. E gli autori dell’articolo sostengono che anche la proposta formulata dalla Commissione europea sul pacchetto bancario “conteneva già diverse deviazioni rispetto a Basilea III. Eba e Bce avevano espresso critiche su queste deviazioni, dato che avrebbero lasciato sacche di rischi non gestiti e che avrebbero potuto aumentare i rischi sulla stabilità finanziaria”. Lo scorso settembre l’Eba ha pubblicato una stima secondo cui con la proposta della Commissione, l’aumento del coefficiente patrimoniale Tier1 aggregato, alla fine del periodo di piena attuazione, risulterebbe più basso di 3,2 punti percentuali rispetto a quanto avrebbe altrimenti raggiunto. E secondo Campa, De Guindos e Enria, anche questo gap potrebbe essere stato sottostimato data la limitata disponibilità di dati su alcune delle deviazioni proposte dalla Commissione. E ora governi e Parlamento europeo “stanno valutando l’introduzione di ulteriori deviazioni in diverse aree su Basilea III, inclusa la valutazione del rischio delle esposizioni azionarie intragruppo, il debito subordinato, le esposizioni sull’acquisto di terreni e le esposizioni sulle costruzioni condotte fuori bilancio”, si legge. Secondo le autorità in questo modo si mette a rischio la reputazione del settore bancario europeo e, così facendo, si pregiudicano i costi di finanziamento con cui dovrà operare. Infine Eba e Bce ribadiscono l’importanza di adeguati strumenti di vigilanza e di normative armonizzate in Europa, in particolare per i rami bancari in paesi terzi e sulla gestione del rischio.
Banche, allarme Eba e Bce su “deviazioni” da criteri di Basilea III
"Forte preoccupazione" su ipotesi discusse da governi e Europarlamento