Roma, 15 set. (askanews) – Il debito pubblico dell’Italia continua a crescere e a stabilire nuovi massimi, sospinto anche dalle misure di Bilancio messe in campo contro la crisi pandemica. A luglio, secondo i dati della Banca d’Italia, il debito delle Amministrazioni pubbliche è stato pari a 2.560,5 miliardi, in aumento di 29,9 miliardi rispetto al mese precedente.
Secondo l’istituzione di Via Nazionale, l’incremento riflette, oltre al fabbisogno del mese (7,9 miliardi), l’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (23,3 miliardi, a 83,9); gli scarti e i premi all’emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e la variazione del tasso di cambio hanno nel complesso ridotto il debito di 1,3 miliardi.
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 29,6 miliardi, quello delle Amministrazioni locali di 0,3 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.
Rispetto al mese precedente, rileva ancora Bankitalia nella statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”, la vita media residua del debito è rimasta costante a 7,3 anni. La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è aumentata di 0,5 punti percentuali, al 19,7 per cento; con riferimento ai soli titoli di Stato, la quota detenuta dalla Banca d’Italia è aumentata di 0,6 punti, al 23,2 per cento.
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