Roma, 8 nov. (askanews) – Balletto, scrittura, traduzione, canto, mecenatismo, arte visiva. Tutti aspetti della cultura che dialogano tra loro e sono ponte che unisce i popoli. La cultura russa in Italia e quella italiana in Russia. Un unico ponte che unisce attraverso i secoli e che è il fulcro del Festival internazionale di cultura “La Roma Russa”, giunto alla sua terza edizione. Nella splendida cornice dello storico Palazzo Poli si è svolta la premiazione a ottenere il prestigioso riconoscimento sono stati esponenti del mondo della cultura di grande levatura da tutto il mondo, il cui impegno è rivolto alla promozione della cultura russa all’estero.
Circa 200 anni fa fu proprio Palazzo Poli il centro d’attrazione in cui la principessa Zinaida Volkonskaja radunava i suoi ospiti per serate di letteratura e musica. Qui si riunivano i brillanti rappresentanti dell’intelligencija russa ed europea: pittori, scrittori, musicisti.
“Sono lieto che l’agenda ufficiale dei nostri rapporti bilaterali si arricchisca con le iniziative private come il Festival ‘La Roma Russa’. Il suo svolgimento nelle sale del Palazzo Poli, dove all’epoca Zinaida Volkonskaja conduceva i ‘salotti russi’, sta diventando una bella tradizione”, ha sottolineato l’ambasciatore della Federazione Russa nella Repubblica Italiana e nella Repubblica di San-Marino Sergey Razov.
“La cultura è da sempre una sfera privilegiata nei rapporti italo-russi. La nostra cooperazione in questo ambito affonda le sue radici in una storia secolare, ricca di numerosi punti di intersezione, e racchiude in sé una grande moltitudine di argomenti comuni per il dialogo. Questa influenza reciproca esprime una affinità spirituale del tutto particolare, unica nel suo genere, una comprensione reciproca capace di unire i nostri popoli”, ha aggiunto nel discorso iniziale.
“È un immenso piacere per me rivolgere un saluto al Festival ‘La Roma Russa’ il cui obiettivo è riconoscere i meriti dei personaggi degni della lode più alta nell’ambito della promozione della cultura italiana in Russia e della cultura russa in Italia. Auguro un grande successo al Festival, che rappresenta un ulteriore esempio della straordinaria ricchezza dei rapporti culturali tra i nostri paesi- ha detto il Primo Consigliere dell’Ambasciata d’Italia a Mosca Walter Ferrara – Quest’anno con 150 eventi organizzati dalla nostra sede diplomatica a Mosca abbiamo visto la partecipazione di circa un milione di persone, segnale dell’interesse per la nostra cultura in Russia”.
“La cultura russa rappresenta un ambito che gode di stima riconosciuta dalla cerchia dell’intelligencija e dell’arte mondiale impegnata nella costruzione di un dialogo con la sfera umanistica. Oggi la geografia degli ambasciatori del Festival ‘La Roma Russa’ si sta ampliando. Assieme ai paesi europei, Italia, Francia, Inghilterra, Germania, Belgio, Cechia e altri, il progetto abbraccia gli esponenti del mondo della cultura dall’India, Stati Uniti, Australia, con oltre 26 nazioni”, ha sottolineato il presidente del Festival Vladimir Torin.
Il premio “La Roma Russa” viene assegnato ai vincitori la cui attività glorifica la cultura russa all’estero. Il premio, una statuetta, è stato appositamente disegnato dal noto scultore russo, artista del popolo, ?leksandr Rukavinikov. Quest’anno nella categoria Musica è stata premiata Svetlana Kasyan, solista del teatro di Mosca “Nuova Opera”, la prima cantante lirica nella storia del Vaticano insignita del titolo Dama (“La Fenice”) dell’Ordine di San Silvestro.
Il vincitore del premio nella categoria “Letteratura” è stato lo scrittore e sceneggiatore russo, storico e dottore in scienze storiche, autore di gialli e romanzi storici Leonid Jusefovic. I suoi libri sono tradotti in tedesco, italiano, francese, polacco, spagnolo. Lo scrittore ha voluto ricordare che “senza il russo e la cultura legata a questa lingua il mondo è incompleto”.
Julian Henry Lowenfeld, poeta, drammaturgo, giurista, compositore e traduttore americano è stato insignito del premio nella categoria Attività di traduzione. È considerato uno dei migliori traduttori delle opere di A.S. Pukin in lingua inglese e nel suo discorso ha voluto ricordare il magnifico poeta. Autore di una delle cinque redazioni di «Evgenij Onegin» pubblicate negli USA.
Il direttore dei Musei Vaticani Barbara Jatta, la prima donna ad ottenere questo incarico nei secoli di storia della Collezione d’arte Pontificia è stata la vincitrice del premio nella categoria Arti figurative. Nel 2018 ha partecipato alla realizzazione di un progetto senza precedenti: l’allestimento della mostra “I capolavori della Pinacoteca Vaticana” presso la Galleria Tret’jakov, mentre i Musei Vaticani hanno accolto un’esposizione unica proveniente dalla Galleria Tret’jakov “Il Tratto russo. Dal Dionisio a Malevich”. Ritirando il premio Jatta ha ricordato la nonna russa ” e la sua profondissima anima russa” a cui ha dedicato il riconoscimento.
Il vincitore del premio nella categoria “Arte teatrale” è stato Daniele Cipriani, produttore teatrale, una figura di straordinaria autorevolezza nel mondo del balletto. Daniele Cipriani ha unito in una compagnia i giovani diplomati della scuola romana e di quella teatrale attiva presso La Scala. Numerosi sono i suoi successi, riscossi sia in Italia sia in Europa: i suoi spettacoli esclusivi costituiscono immancabilmente dei veri e propri eventi, come lo è stato lo spettacolo dedicato a Rudolf Nureev.
Sono stati inoltre consegnati i diplomi onorari nella stessa categoria anche al primo ballerino del Teatro Bolshoj Jacopo Tissi e alla fondatrice dell’unica scuola di balletto russo in India Apeksha Bchattarchia. Tissi ha voluto ricordare “l’onore e la responsabilità di essere il primo italiano” nel suo ruolo al Bolshoi e ha auspicato che “l’arte possa essere sempre una bandiera di pace”.
Quest’anno il Festival ha istituito un nuovo premio per la categoria Mecenatismo. A vincerlo è lstata a Fondazione di beneficienza “Arte, scienza e sport” di Alisher Usmanov. La Fondazione svolge la sua attività in nome della tutela e dello sviluppo del retaggio culturale russo, del sostegno del potenziale scientifico e sportivo del paese, della formazione di un ambiente socioculturale inclusivo. Nel 2018 la Fondazione ha sostenuto l’allestimento della mostra presso i Musei Vaticani proveniente dalla Galleria Tret’jakov “La tratta russa. Dal Dionisio a Malevich”. In autunno del 2019 ha avuto luogo la prima mondiale del film di Andrej Koncalovskij “Il peccato”, realizzato con il sostegno finanziario della Fondazione.
Un premio speciale del Festival è stato dedicato al quarantesimo anniversario del film “Stalker” di Andrej Tarkovskij. A ritirare il premio è stato il figlio del geniale regista, presidente della Fondazione Tarkovskij a Direnze, Andrej Tarkovskij. Nel contesto del Festival è stata consegnata la medaglia commemorativa alla vedova di Aleksej Bukalov, Galina Bukalova. Aleksej Bukalov, un eminente giornalista, diplomatico, studioso di Pukin, che rappresenta una pietra miliare nella promozione della cultura russa.
Il Festival è stato arricchito dai momenti musicali con la partecipazione della pianista Elena Burova, la cantante lirica Svetlana Kasyan, il duetto Gazzana (Natascia Gazzana, violino e Raffaella Gazzana, pianoforte). Il maestro Daniele Cipriani ha regalato al pubblico un performance teatrale.