Roma, 20 mar. (askanews) – Leonardo Del Vecchio è pronto alle vie legali contro i soci francesi nel colosso EssilorLuxottica. Dopo il cda di ieri del gruppo italo-francese la Delfin di Del Vecchio accusa apertamente i rappresentanti di Essilor. “Delfin ha identificato alcuni comportamenti di alcuni rappresentanti di Essilor – si legge in una nota – che meriterebbero l’adozione immediata di misure appropriate da parte del Consiglio, poiché contrari al dovere di leale cooperazione e buona fede richiesto dall’Accordo di Combinazione del 2017 tra Essilor e Delfin, essenziale per il corretto funzionamento della governance della società”. Per Delfin, tali comportamenti costituiscono una palese violazione dell’Accordo di Combinazione e delle regole di governance di EssilorLuxottica.
Motivo della aperta spaccatura è legato alla governance. Ieri il board di EssilorLuxottica doveva avviare il percorso di mercato per la ricerca del nuovo ceo del gruppo. Delfin prende atto che, a seguito della seduta del 18 marzo 2019, non è stata comunicata alcuna azione da parte del Consiglio di Amministrazione di EssilorLuxottica in relazione alle questioni di governance che sono state oggetto di speculazioni sulla stampa nei giorni scorsi.
Il comunicato di Delfin ricorda che Leonardo Del Vecchio ha investito in EssilorLuxottica il risultato di un’intera vita lavorativa. Leonardo Del Vecchio è convinto dell’enorme valore industriale del progetto di integrazione, tanto da aver accettato una limitazione al 31% dei suoi diritti di voto e, per un “periodo iniziale” che termina nella primavera del 2021, anche pari poteri e pari rappresentanza nel Consiglio di Amministrazione per Delfin ed Essilor.
“Tale periodo iniziale – continua la nota di Delfin – ha il principale scopo di favorire un graduale processo di integrazione delle culture, dei valori e delle due organizzazioni aziendali; al termine di questo periodo, le dinamiche di EssilorLuxottica saranno regolate dai normali meccanismi di governance di una società quotata”.
Del Vecchio smentisce la volontà di avere il controllo del leader mondiale dell’occhialeria. “Una ‘prise de controle’ da parte di Delfin, ‘rampante’ o de facto, è fuori discussione. In realtà, in questa fase i rappresentanti di Essilor hanno deliberatamente impedito a Delfin anche di rivendicare la sua quota paritaria di autorità aziendale insita nel principio concordato degli ‘uguali poteri’. Delfin continuerà a rispettare e ad esigere il pieno rispetto da parte dei rappresentanti di Essilor dell’Accordo di Combinazione e delle regole di governance della Società, sulla base dei quali Delfin così come gli azionisti di Essilor e di Luxottica hanno deciso di sostenere il progetto di combinazione tra Luxottica ed Essilor International”.
Frizioni tra Del Vecchio e il socio francese erano emerse la settimana scorsa. Secondo indiscrezioni di stampa francese Del Vecchio vorrebbe delegare alcune funzioni al suo braccio destro in Luxottica Francesi Milleri. Iniziativa che avrebbe provocato l’irritazione dei francesi. “Del Vecchio non puo’ modificare la governance senza un accordo tra le parti. Non puo’ delegare i suoi poteri senza l’autorizzazione del cda’, hanno indicato fonti di Essilor alla stampa, sottolineando che una mossa in questo senso da parte di Del Vecchio andrebbe contro al principio di parita’ di poteri tra Del Vecchio e il vicepresidente delegato del gruppo, Hubert Sagnieres, ceo anche di Essilor, come invece era stato fissato al momento della fusione tra Essilor e Luxottica.
Sempre secondo altre indiscrezioni, il fondatore di Luxottica non intende imporre Milleri ed è sua ferma volontà rispettare gli accordi conclusi con i francesi e il processo di ricerca paritaria di un nuovo numero uno. Il processo di ricerca del Ceo dovra’ essere realizzato entro la fine del 2020.