Baku, 28 genn. (askanews) – Il gas azero dal Mar Caspio deve arrivare in Italia tramite il gasdotto Tap, gasdotto TransAdriatico, al massimo entro il 2020, non ci sono alternative”. Lo ha dichiarato il vicepresidente della compagnia statale azera del petrolio Socar, Elshad Nassirov. Con alcuni media italiani a Baku, tra cui Askanews, il numero due di Socar ha sottolineato come la principale conseguenza del mancato completamento del progetto nei tempi stabiliti sarebbe “una bolletta più cara per gli italiani, perché l’Italia si ritroverebbe con meno gas”.
E se la data ora indicata per l’approdo del gas azero in Puglia non venisse rispettata? “Se l’Italia non rispetta i suoi obblighi ci potrebbero essere conseguenze legali per il governo, ma gli indennizzi previsti sono essenzialmente tra società, in base a uno schema legale molto complesso”, ha risposto Nassirov.
“Invieremo il gas dal giacimento di Shah Deniz quando l’Italia sarà pronta” – ha affermato il vicepresidente di Socar. Il fatto, ha spiegato, “è che il consorzio Shah Deniz ha obblighi di fornitura, il gasdotto ha obblighi di fornitura, tutti hanno obblighi e non ci sono alternative: deve partire il tutto entro l’ultimo trimestre nel 2020”. Quanto ai timori per la natura e l’ambiente dei luoghi di arrivo del gas, in Puglia, il top manager ha detto che “la Puglia è una delle zone italiane con maggiori problemi di inquinamento e l’arrivo del gas può migliorare la qualità dell’aria e dell’acqua”.
Il consorzio Shah Deniz prevede di fornire tramite il Tap un miliardo di metri cubi di gas a Bulgaria e Grecia, 6 miliardi di metri cubi alla Turchia, per l’Albania “dipende dalla richiesta, inizialmente pensiamo mezzo miliardo, sino a un miliardo di metri cubi – ha affermato Nassirov – e il resto può essere portato all’Italia, fino a 20 miliardi di metri cubi, se l’Italia ne avrà bisogno”.