Padova, 28 nov. (askanews) – Prima gli avvertimenti, poi le possibili sanzioni. Ma chi ne pagherà le conseguenze? Com’è noto, la Commissione europea ha “bocciato” il progetto di bilancio dell’Italia. Ma che cosa prevedono le regole europee e che cosa rischiano, nel concreto, gli imprenditori di Padova e del Veneto con l’avvio della procedura d’infrazione «per deficit eccessivo in violazione della regola del debito» da parte della Commissione Ue? Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, ha provato a fare chiarezza, partendo da alcuni dati: sono circa 60 mila le imprese del territorio padovano che ricorrono al credito – partendo dalle stime Istat che considerano come sia circa il 50% delle aziende a farvi ricorso – e sono circa 300 mila quelle del Veneto. Le maggiori incognite riguardano soprattutto loro, e in particolare le aziende di piccole e medie dimensioni, che sono da tempo alle prese col perdurare di una situazione complicata. Stando ai dati di Bankitalia, l’andamento dei prestiti per classi dimensionali di impresa anche tra il 2016 e il 2017 (ultimi anni considerati nella loro interezza) ha continuato a essere in flessione per le imprese con meno di 20 addetti (-6,5% nel Padovano, -4,6% nel territorio veneto). (Segue)