Milano, 14 nov. (askanews) – Un’evasione fiscale realizzata tra il 2009 e il 2015 grazie due società “esterovestite”. Ruota attorno a questa accusa l’inchiesta della Procura di Milano che riguarda il gruppo farmaceutico Recordati. Il reato contestato dal pm Isidoro Palma, titolare dell’indagine condotta dalla Guardia di Finanza, è omessa dichiarazione dei redditi.
Secondo l’ipotesi accusatoria, il gruppo di Correggio, nel Reggiano (il pacchetto di controllo è stato ceduto a giugno scorso al fondo britannico Cvc Capital Parners), avrebbero contabilizzato nei bilanci di due società del gruppo, l’irlandese Recordati Ireland Limited e la holding lussemburghese Recordati Sa Chemical and Pharmaceutical Company, i ricavi realizzati dalla commercializzazione dei farmaci sui mercati di tutto il mondo, compresi quelli realizzati in Italia, beneficiando così di un regime fiscale più “leggero” di quello italiano. Un tipico caso di “esterovestizione” che secondo il magistrato della Procura di Milano ha permesso al gruppo farmaceutico di evadere tra il 2009 e il 2015 imposte su un imponibile pari a 400 milioni di euro. La multinazionale ha avviato delle trattative l’Agenzia delle Entrate per sanare la propria posizione tributaria con il Fisco. L’inchiesta milanese aveva portato all’iscrizione nel registro degli indagati del patron del gruppo Giovanni Recordati, deceduto nel 2016.