Castelli: sul reddito di cittadinanza collaborazione con Caf e patronati

Parla la la sottosegretaria all'Economia

NOV 4, 2018 -

Roma, 4 nov. (askanews) – Per l’attuazione del reddito di cittadinanza “i centri per l’impiego che ereditiamo sono fermi al secolo scorso. Domani iniziamo un percorso di collaborazione con Caf e patronati. Sono reti molto importanti in Italia e possono essere strategiche”. Lo annuncia la sottosegretaria all’Economia Laura Castelli in un’intervista a La Repubblica.

“C’è la volontà di mettere insieme tutti i soggetti coinvolti – spiega – l’Inps, con cui abbiamo avviato un dialogo costante; i Caf e i patronati, che hanno già convenzioni con l’Anpal, l’azienda nazionale per le politiche attive del lavoro; le imprese, le sole a poterci dire su cosa è necessario investire in formazione”. I fondi previsti in legge di bilancio “sono sufficienti perché la cifra è calibrata sul coefficiente familiare” sottolinea, spiegando che “il coefficiente familiare va da uno a uno e mezzo” e che per una famiglia con 5 persone si arriva a 1170 euro.

Poi “stabiliremo una soglia indicativa e simbolica per distinguere chi ha la casa e chi no”. “L’idea è sempre quella di accedere al reddito attraverso una carta – conferma Castelli – perché questo è lo strumento più trasparente. Nel lungo periodo l’obiettivo è poterlo avere sulla tessera sanitaria, che dovrebbe diventare il veicolo della nostra identità digitale e fiscale”.”È chiaro che bisogna evitare che chi non ha diritto abbia accesso a questa misura – aggiunge – Per questo l’Agenzia delle Entrate lavorerà insieme a Inps e Guardia di Finanza. Sarà fondamentale incrociare le banche dati”.

“La rivoluzione sarà quella di far lavorare tutti insieme, pubblico e privato. Ad agire non sarà solo il pubblico attraverso i centri per l’impiego, ma anche i centri di formazione privati e le imprese” conclude Castelli.

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