Roma, 16 ott. (askanews) – Il Governo intende varare un piano di sviluppo per potenziare i centri per l’impiego, che rappresenta un “obiettivo prioritario” per realizzare il reddito di cittadinanza. E’ quanto si legge nel documento che il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, presenterà alle Regioni nella riunione che inizierà alle 15 al ministero dello Sviluppo economico e che Askanews è in grado di anticipare.
Per garantire su tutto il territorio nazionale una serie di “prestazioni di base personalizzate” (accoglienza, orientamento, intermediazione e avviamento alle politiche attive del lavoro), secondo Di Maio “occorre superare le diverse criticità esistenti”, che sono state evidenziate anche recentemente nel corso dell’indagine conoscitiva condotta dalla commissione Lavoro del Senato e più volte richiamate nell’ambito delle diverse attività di monitoraggio realizzate dall’Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del Lavoro).
Il progetto del ministero è in 5 punti: rafforzamento dell’organico dei Cpi attraverso l’aumento del personale, promuovendo lo sviluppo delle competenze degli operatori dei servizi sia attraverso l’incremento delle attività di formazione breve nei centri finalizzate all’aggiornamento dell’attuale organico, nonché creando percorsi formativi strutturati finalizzati al nuovo personale per il raggiungimento di qualifiche professionali di operatore dei servizi riconosciute e condivise con le regioni, per il quale è previsto un nuovo profilo ad hoc; creazione di un logo, un layout e una logistica comune a tutti i Cpi a livello nazionale, che renda maggiormente accoglienti i centri e sia socialmente riconoscibile a livello territoriale, anche alla luce del danno di reputazione avuto nel corso degli ultimi anni (la volontà è quella di lanciare un “bando per la creatività” che raccolga e individui le migliori idee per la realizzazione del nuovo layout; rafforzamento della dotazione strumentale e informatica e la connettività dei Cpi, garantendo livelli di connessione a Internet e dotazione di tecnologiche (hardware e software) adeguate al dimensionamento del personale e ai bacini socio economici dei centri; completamento della dotazione di un software unico e la costruzione del sistema informativo del lavoro attraverso l’effettiva integrazione di tutte le banche dati, sollecitando gli enti coinvolti a una effettiva collaborazione e cooperazione al fine di garantire la creazione del fascicolo elettronico del lavoratore; e vaalorizzazione del patrimonio informativo disponibile rappresentato dal sistema informativo del lavoro attraverso la costruzione di servizi informativi e di business intelligence a disposizione di tutta la rete degli operatori delle politiche del lavoro, al fine di rendere più trasparente il mercato del lavoro, ridurre il mismatch tra domanda e offerta e, soprattutto, garantire un monitoraggio continuo della qualità delle prestazioni dei servizi (livelli essenziali delle prestazioni) e dei risultati delle politiche attive del lavoro (formazione, apprendistato, tirocini, ed incentivi) per ciascun bacino dei Cpi.
Secondo Di Maio si tratta di “obiettivi potenzialmente già raggiungibili in tempi sufficientemente brevi grazie all’attuale corpus normativo nazionale e regionale”. La legge di bilancio prevedrà un “significativo investimento pubblico” pari a un miliardo di euro per il 2019, che andrà dedicato al “superamento delle criticità”.