Roma, 27 giu. (askanews) – Il 27 giugno è una data storica per le scommesse sportive in Italia. Esattamente 20 anni fa infatti, veniva piazzata per la prima volta nel nostro Paese una scommessa su un evento sportivo, così come accadeva da anni nel Regno Unito. A celebrare questo evento, uno speciale uscito oggi sul Corriere dello Sport, in collaborazione con Agimeg.
Ad aprire ufficialmente le scommesse sportive legali in Italia furono i Mondiali di calcio di Francia. Fino al 1998 in Italia era legale scommettere soltanto sui cavalli, giocare la schedina del Totocalcio o tentare la fortuna con Lotto, Enalotto e Totip. La svolta avvenne proprio durante i campionati mondiali di calcio di Francia ’98, quando venne data la possibilità alle agenzie di scommesse di offrire quote su alcune partite del torneo. La prima gara su cui si poté puntare fu la sfida, valida per gli ottavi di finale, tra Italia e Norvegia. La gara fu disputata il 27 giugno di quell’anno allo stadio Vélodrome di Marsiglia e terminò 1-0 con gol di Bobo Vieri al 18esimo del primo tempo.
Dopo due decenni, le scommesse sportive nel nostro Paese rappresentano una delle voci più importanti nel comparto dei giochi. Il 2017 è stato un anno record per il mercato delle scommesse sportive. La spesa reale degli italiani – cioè il valore determinato dalle giocate al netto delle vincite – ha raggiunto 1,3 miliardi di euro, di cui meno della metà arrivati tramite i canali online. Nel corso di questi 20 anni il settore ha avuto delle evoluzioni importanti, diventando sempre più completo. Ecco quindi arrivare nel corso degli anni le scommesse via telefonica e web, il betting exchange (cioè le scommesse tra utenti) e le giocate su eventi virtuali (tipo PlayStation). Ma la vera svolta arriva con l’apertura del palinsesto complementare, grazie al quale i concessionari possono personalizzare l’offerta. Nascono quindi i Fantasy Match – gare virtuali tra due squadre che in campo non si affrontano direttamente – vengono offerte scommesse su campionati meno conosciuti come Bahrain o Qatar, ma anche su chi retrocederà in Serie B, su chi arriverà ultimo in classifica o su quale giocatore cambierà maglia. Spazio alla fantasia anche con le cosiddette “novelty bets”, vale a dire su eventi di cronaca o costume come i matrimoni reali o di coppie del mondo dello spettacolo.
Insomma un settore, quello delle scommesse made in Italy, molto competitivo anche con i mercati esteri che ha permesso di combattere in maniera concreta il gioco illegale. Intanto i Mondiali di Russia stanno conquistando l’attenzione degli appassionati di tutto il mondo. Se però in Gran Bretagna si stima che le giocate potrebbero toccare la quota record di 2,5 miliardi di sterline, soprattutto se la nazionale inglese andrà avanti nel torneo, in Italia la raccolta potrebbe eguagliare, con piccole differenze in più o meno, i circa 270 milioni fatti registrare dai Mondiali di Brasile 2014.