Roma, 18 lug. (askanews) – I tributaristi italiani lanciano un nuovo allarme al Governo per il moltiplicarsi degli adempimenti fiscali, che rende inevitabile la richiesta di una proroga e, più in generale, di una tregua normativa “al fine di capire come si possa mettere in condizione contribuenti ed il loro intermediari fiscali di adempiere ai propri obblighi tributari, con minore stress e minori costi aggiuntivi”.
Il segnale è contenuto in una lettera che il Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi (INT), Riccardo Alemanno, ha inviato una lettera al Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, al Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze Enrico Morando ed al Direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, nella quale evidenzia le difficoltà, per contribuenti ed intermediari fiscali, collegate ai gravosi ed innumerevoli adempimenti previsti dalla normativa, difficoltà che giustificano le richieste di proroga delle scadenze dei modelli dichiarativi che puntualmente, ogni anno, gli organismi di rappresentanza di ordini ed associazioni richiedono al MEF. I contenuti della lettera sono riassunti in un comunicato diffuso dall’Int.
Scrive infatti nella missiva un Alemanno quasi sconfortato: ” Vi scrivo per evidenziare come non si possa più, ogni anno, assistere all’inevitabile teatrino della richiesta di proroga di alcuni adempimenti dichiarativi. Proroga assolutamente necessaria perché, ogni anno gli adempimenti si moltiplicano, si accavallano, si complicano. Pertanto inevitabile che la presentazione del modello 770/2017 , di cui auspico la cancellazione visti tutti i dati già forniti alla P.A., in scadenza il 31/7, venga posticipato al 30 settembre. Inevitabile chiedere che i pagamenti delle imposte sui redditi 2016 con ultima scadenza al 31/7, vengano posticipati a fine agosto.” Alemanno evidenzia inoltre la necessità di : “…omissis… una tregua normativa al fine di capire come si possa mettere in condizione contribuenti ed il loro intermediari fiscali di adempiere ai propri obblighi tributari, con minore stress e minori costi aggiuntivi.” e ancora chiede e si chiede: ” Potrà mai il nostro sistema fiscale trovare una sua dimensione umana? Comprendo anche che l’equità spesso è in contrasto con la semplificazione, che la giusta lotta all’evasione richiede l’incrocio di dati che implicano ulteriori adempimenti, ma Vi assicuro che non è impossibile il raggiungimento di un giusto compromesso, occorre però stabilità normativa, invece ogni anno assistiamo e subiamo un vero e proprio stravolgimento normativo che crea una sorta di tsunami di adempimenti.”
Nelle conclusioni della lettera il Presidente dell’INT – comclude il comunicato – evidenzia che quanto scritto non viene richiesto per un interesse particolare di categoria, ma per l’interesse generale, in quanto:”…omissis…non più differibile un intervento radicale sul nostro sistema fiscale, poiché, paradossalmente, spesso produce più danni e costi la complicazione fiscale che non la pressione fiscale, peraltro già da tempo oltre il limite di sopportabilità.”