Manifesto Women’s Forum per difesa accordi su cambiamenti climatici

"Nessun passo indietro, a rischio il futuro dell'umanità"

GIU 27, 2017 -

Roma, 27 giu. (askanews) – Un Manifesto-Appello in difesa degli accordi di Parigi sui cambiamenti climatici, appena rimessi in discussione dalla nuova amministrazione americana, è stato lanciato oggi a Roma a conclusione del Women’s Forum che ha riunito, il 26 e 27 giugno a Villa Medici, sede dell’Accademia di Francia, 200 personalità internazionali del mondo politico, economico, sociale, della ricerca e dei media.

Il lancio del Manifesto è avvenuto alla presenza della presidente della Repubblica di Malta, presidente uscente del Consiglio europeo, Marie-Louise Coleiro Preca, e della presidente della Repubblica di Estonia, Kersti Kaljulaid, che dal primo luglio assumerà, al posto della Gran Bretagna, la presidenza di turno dell’Unione.

Il Manifesto, lanciato da Laurence Tubiana, capo-negoziatore per l’Europa degli accordi di Parigi, è stato subito accolto dal neo-ministro della Transizione Ambientale del governo Macron, Nicolas Hulot e ha ottenuto l’appoggio del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani e della Commissione europea che si sono schierati al fianco dell’iniziativa del Women’s Forum.

Gli accordi tesi a porre un freno ai cambiamenti climatici innescati da uno sviluppo senza regole, firmati nel 2016 a Parigi (COP21) – si legge nel Manifesto – rappresentano il futuro di uno sviluppo sostenibile che coniughi la crescita economica e la difesa della salute dell’uomo e dell’ambiente. Il Women’s Forum, che rappresenta donne di ogni estrazione e provenienza geografica, sottolinea come senza un impegno concreto da parte di tutta la comunità internazionale, dai Paesi più industrializzati a quelli emergenti, non potrà esserci creazione sostenibile di ricchezza per il progresso del l’umanità. Il Manifesto ricorda che le donne rappresentano la parte della popolazione mondiale più sensibile ai cambiamenti climatici perché rappresentano la maggioranza delle persone più povere che dipende soprattutto dalle risorse naturali per la sua sopravvivenza. Per questo motivo è anche necessario che le donne siano coinvolte dai governi dei singoli Paesi nelle decisioni che riguardano il loro futuro.

Il Manifesto si conclude chiedendo ai governi di tutti i Paesi firmatari del COP21 di non recedere dagli accordi sottoscritti e di implementare senza alcuna eccezione tutte le misure previste: “senza difesa dell’ambiente non può esserci futuro per l’umanità”.