Roma, 15 mar. (askanews) – Restrizione dell’uso dei voucher solo alle famiglie o cancellazione totale dello strumento dei buoni lavoro attraverso un “probabile” provvedimento del governo. Sono queste, secondo quanto si apprende da fonti del Pd al termine di una riunione dei parlamentari del gruppo coinvolti nel dossier, le due ipotesi sul tavolo per riformare il sistema dei voucher ed arrivare ad evitare il referendum del 28 maggio.
Fino a questa mattina l’ipotesi in campo era quella di emendare il testo adottato dalla Commissione Lavoro della Camera e di varare una ulteriore stretta che venisse incontro alle richieste della Cgil con l’eliminazione anche delle imprese senza dipendenti dalla lista degli utilizzatori dei buoni lavoro, lasciandoli a disposizione solo delle famiglie.
Su questa linea era pronto un intervento del governo che sarebbe dovuto arrivare domani in commissione Lavoro. Ma nelle ultime ore è maturato a Palazzo Chigi un orientamento più radicale che potrebbe portare alla cancellazione dei voucher in modo da evitare qualsiasi rischio sul giudizio della Cassazione sul referendum.
Lo stesso presidente dell’Inps, Tito Boeri, questa mattina aveva sottolineato come con la limitazione dei buoni lavoro alle sole famigli “si ridurrebbe l’incidenza dei voucher sulle ore lavorate dello 0,001%. Di fatto vuol dire cancellare questo istituto”.
Resta probabile che il provvedimento del governo, in un senso o nell’altro, giunga con un decreto legge il cui termine di conversione scadrebbe prima della data della consultazione referendaria. Nel frattempo sono giunti circa 140 emendamenti al testo adottato in Commissione Lavoro il cui voto è previsto per domani.