Roma, 25 ott. (askanews) – Il 9 novembre del 1989, alle sette di sera, il portavoce del partito unico della Repubblica democratica tedesca annunciò che il confine tra le due Germanie poteva essere attraversato “da subito” anche a Berlino. Era l’apertura del Muro e l’inizio di una notte “pazzesca” di gioia e festeggiamenti nell’ex capitale tedesca. Un evento che cambiava la storia dell’Europa e del mondo e che ebbe conseguenze profonde sull’evoluzione della sinistra italiana.
Paolo Soldini, che da corrispondente dell’Unità a Berlino ha vissuto direttamente questi eventi, racconta nel suo nuovo libro – “Quando il Muro cadde anche in Italia”, in uscita per i tipi di Edizioni Strisciarossa (128 pagine), con prefazione di Walter Veltroni – le vicende che portarono alla svolta storica viste nel contesto del dialogo tra il PCI in trasformazione e la socialdemocrazia tedesca.
Paolo Soldini ha lavorato all’Unità dal 1975 al 2000. È stato corrispondente a Bruxelles e a Berlino, dove ha assistito alla caduta del Muro e alla riunificazione tedesca. È stato poi capo ufficio stampa del Comune di Roma e vicedirettore del Riformista. Attualmente collabora con Strisciarossa e con la trasmissione di Rai Radio Tre Wikiradio.