Roma, 1 feb. (askanews) – Il 16 gennaio a Milano la prima ufficiale del docufilm prodotto da Varese Web con Rai Cinema e Fondazione Ente dello Spettacolo. Un “mosaico” di oltre 50 storie su come internet e il digitale hanno cambiato la vita
Inizia il tour nei cinema per il film Digitalife. Le prime tre proiezioni ufficiali, alla presenza di autori e protagonisti, si sono svolte a Milano il 16 gennaio, a Roma il 22 gennaio e a Varese il 23 gennaio. Ma non solo: sono in programma, per le settimane successive, altre 15 date che vedranno proiezioni a Gallipoli, Borgo San Lorenzo, Firenze, Grosseto, Viterbo, e molte altre città d’Italia, per un tour che andrà avanti fino al mese di aprile.
Digitalife, prodotto da Varese Web in collaborazione con Rai Cinema e Fondazione Ente dello Spettacolo, è diretto dal regista Francesco Raganato e si avvale delle musiche originali composte da Vittorio Cosma. Il docufilm arriva nei cinema dopo quasi due anni di lavorazione. Un percorso lungo a cui hanno contribuito centinaia di cittadini invitando i propri video. Tra questi racconti di cambiamento sono state selezionate oltre 50 storie che sono andate a comporre il “mosaico” Digitalife.
“Finalmente DigitaLife approda in sala, la sua destinazione naturale – commenta il regista Francesco Raganato – La sala non è una velleità: un film che parla di come internet ci ha cambiato la vita e di condivisioni va visto condividendo uno spazio e del tempo. Perché i cambiamenti non accadono quando siamo da soli, ma accadono in virtù ed in funzione di chi ci sta accanto. Per questo DigitaLife ha bisogno di un respiro unico e di una visione condivisa. Perché quello che accade sullo schermo ci riguarda, parla di noi, di quello che siamo di diventati, non come più come singoli, ma come comunità”.
“È stato un piacere lavorare sul materiale di Digitalife – aggiunge Vittorio Cosma, autore delle musiche originali del docufilm – è un esperimento di verità: qualsiasi opera dell’intelletto che faccia parlare i veri protagonisti e che non sia una fiction, ha una potenza decuplicata rispetto alla normale narrazione. L’approccio artistico deve essere onesto e attento perché stiamo parlando di vite reali, sia di fatti positivi che di grandi drammi. Bisogna usare attenzione e compassione nel senso più nobile e profondo della parola, senza forzare le emozioni e senza negarle. Per me è un privilegio lavorare in questo tipo di progetti, perché la verità è sempre più potente di qualsiasi fiction”.
“Abbiamo discusso molto per trovare un titolo al film – ha raccontato Marco Giovannelli, produttore – Digitalife è la sintesi perfetta perché rappresenta bene ciò che lo spettatore andrà a vedere. Al centro del film c’è la vita in tante sue forme. C’è il lavoro, come il viaggio, il dolore, la disperazione, come la speranza. C’è la malattia e il riscatto, il coraggio di chi sa affrontare i cambiamenti come la paura di ciò che stiamo vivendo. Il digitale è una nuova era per l’umanità e non conosce confini. Ci tiene tutti in una dimensione glocal, ben piantati nel locale ma con un orizzonte sempre più globale”.