Milano, 24 mar. (askanews) – La Lombardia ha superato oggi la soglia dei 30mila morti per Covid-19 in oltre un anno di pandemia. L’ultimo bollettino porta il conto totale a 30.085 decessi nella regione, un terzo del totale nazionale. Nella prima ondata sono stati quasi 17mila i decessi, il 56% del dato complessivo fino a oggi. La seconda ondata ne ha causati 11mila e la terza in corso 2.114.
“La Lombardia nella prima ondata ha pagato il prezzo più alto. Poi il virus in autunno è stato più violento nelle altre regioni italiane e ora, che siamo alla terza ondata, qui muoiono in proporzione meno persone rispetto a numerose altre regioni d’Italia”, dice Davide Manca, docente del Politecnico di Milano che da mesi cura un bollettino statistico quotidiano sull’andamento della pandemia.
“Ancora oggi – spiega il professore – in Lombardia tra il 75% e l’85% dei morti ha più di 75 anni” e, con la campagna vaccinale completata nelle Rsa e in lento avanzamento sul territorio, la stima è che il computo dei decessi possa rallentare sensibilmente anche nella regione italiana più vessata dal virus. “Tra una decina di giorni – stima Manca – la curva della terza ondata dovrebbe passare sotto quella della seconda. I motivi sono semplici: purtroppo i più fragili ed esposti alla virulenza del virus sono già deceduti e le Rsa, colpite fortissimo l’anno scorso, sono adesso molto più sicure”.
A questo si aggiunge la campagna vaccinale in corso e la maggiore attenzione prestata dalla popolazione più anziana, spaventata dopo un anno di coronavirus. “Certo – chiosa Manca – tutto vale se si va avanti con la somministrazione delle dosi di vaccino e se si mantiene alto il livello di attenzione: se i contagi dovessero continuare a crescere fino ad arrivare a una quarta ondata il numero dei decessi potrebbe conseguentemente crescere in modo decisamente elevato”.