Roma, 30 nov. (askanews) – “La fotografia sulla condizione dei medici e infermieri italiani scattata dal report della Fondazione studi consulenti del lavoro evidenzia in modo perentorio le fragilità del Sistema sanitario alle prese con l’emergenza sanitaria da Covid-19”. Così in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare. “Il resoconto diffuso in queste ore è a dir poco inquietante e dimostra come la situazione sia diventata drammaticamente insostenibile per non dire esplosiva. In questi anni – sottolinea – abbiamo perso migliaia di unità di personale, eravamo con un ‘esercito’ già dimezzato, in crisi con le risorse presenti senza l’emergenza. Ma se già in tempo di ‘pace’ la situazione era molto difficile, ora in un periodo di ‘guerra’ lo è ancora di più. Una penuria di personale che fino a oggi era stata coperta con il precariato, straordinari, turni massacranti, spostamenti ‘tappabuchi’ da un reparto e da un ospedale all’altro. Adesso con l’emergenza Covid la situazione è diventata quasi ingovernabile. Sottolineo la necessità e l’urgenza – sottolinea – di venire incontro alle esigenze degli operatori sanitari, dai medici agli infermieri, passando per il personale ausiliario, migliorando da subito le loro condizioni di lavoro. A loro tutti va il mio ringraziamento e la mia ammirazione per i sacrifici che stanno compiendo per il bene del nostro Paese e della nostra sanità. Da tempo denuncio come in diverse realtà ospedaliere del Lazio, soprattutto per via della carenza di organico, vi siano medici e infermieri costretti ad eseguire turni massacranti, rinunciare anche ai legittimi riposi, ad effettuare le guardie, agli interventi, a provvedere alle emergenze e all’assistenza dei pazienti ricoverati. Tutto questo ritengo sia insostenibile, inaccettabile e per molti versi vergognoso. Quanto al diritto alle ferie va difeso e possibilmente incrementato. E’ fondamentale quindi che gli organici vengano potenziati, anche per ridurre il rischio di violenze verso gli operatori, più che mai presente soprattutto nei reparti dell’emergenza. Serve un urgente cambio di strategia a livello governativo e regionale. E’ prioritario – conclude – tutelare gli operatori sanitari, oltre che gli utenti stessi”.