Roma, 5 nov. (askanews) – Sette cittadini su dieci non conoscono la legge 38 del 2010 e i diritti che essa sancisce per evitare al paziente “sofferenze inutili”. A dieci anni dall’approvazione della legge, Cittadinanzattiva fotografa quanto i cittadini siano informati sulla stessa attraverso i dati che emergono da una Indagine civica, presentata oggi nel corso di un webmeeting, nell’ambito della campagna informativa “Non siamo nati per soffrire”, realizzata con il sostegno non condizionante di Pfizer. La campagna mette a disposizione del cittadino un leaflet con le principali informazioni sulle possibilità previste dalla legge. “In questi dieci anni sono stati fatti tanti passi avanti, ma molto resta ancora da fare per la piena attuazione del diritto ad evitare “sofferenze inutili”; infatti, nonostante il quadro normativo definito dalla legge 38/10 e le successive disposizioni in sede di Conferenza Stato-Regioni, nonché alcune sentenze della Corte costituzionale e della Corte di Cassazione, questo diritto non è ancora garantito, anche perché poco conosciuto, come dimostrano i dati della nostra indagine. L’esigibilità di questo diritto disatteso diventa ancor più centrale in tempi di emergenza sanitaria: servono cure palliative e sollievo del dolore cronico, anche “a distanza” e con tecnologie e modalità compatibili con la situazione, ma altrettanto efficaci”, dichiara Francesca Moccia, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva.
Il 39% dei cittadini che ha risposto all’indagine ha una patologia che provoca dolore e in oltre l’80% dichiara che si tratta di dolore cronico, ossia continuo e/o ricorrente che gli impedisce il normale svolgimento delle attività quotidiane. Solo il 27% inoltre di questa fetta di cittadini ha ricevuto informazioni sui propri diritti in tema di terapia del dolore e sofferenze non necessarie.
Appena il 28% dichiara di conoscere la legge 38 e i diritti che essa prevede. (segue)