Città del Vaticano, 20 ago. (askanews) – Il vescovo Michael J. Bransfield, mandato in pensione due anni fa da Papa Francesco e colpito lo scorso anno da una sanzione decisa dallo stesso Pontefice argentino in seguito alla proteste di fedeli, sacerdoti e seminaristi di Wheeling-Charleston per molestie sessuali e malversazioni finanziarie, su richiesta del Vaticano ha scritto una lettera di pubbliche scuse ai suoi ex fedeli ed ha rimborsato la diocesi, che ha guidato dal 2004 al 2018, con 441mila dollari.
A luglio dell’anno scorso la nunziatura apostolica a Washington aveva reso noto che Papa Francesco aveva disposto alcune misure disciplinari nei confronti del vescovo Bransfield, dopo le indagini svolte sulle accuse al presule riguardo molestie sessuali verso adulti e irregolarità finanziarie. Queste misure imponevano al vescovo emerito il divieto di risiedere nella Diocesi di Wheeling-Charleston, il divieto di presiedere o partecipare ovunque a qualsiasi celebrazione pubblica della Liturgia e l’obbligo di risarcire personalmente i danni che ha causato. La natura e la portata di tali riparazioni, specificava la nota, sarebbe stata decisa di concerto con il futuro vescovo di Wheeling-Charleston.
Nel prendere queste azioni concrete – affermava il comunicato della rappresentanza diplomatica vaticana – la Santa Sede manifestava la sua sincera preoccupazione per il clero, i religiosi e i laici della Diocesi di Wheeling-Charleston.
Il 13 settembre del 2018, Papa Francesco aveva accettato la rinuncia di monsignor Bransfield, nominando l’arcivescovo di Baltimora William E. Lori amministratore apostolico della Diocesi di Wheeling-Charleston, con l’autorizzazione a condurre l’indagine preliminare sulle accuse al presule. Successivamente, il 22 agosto 2019, il Papa ha nominato alla guida della diocesi il vescovo Mark Brennan.
In una lettera ai fedeli pubblicata oggi, il vescovo Brennan rende noto che “la Congregazione per i Vescovi a Roma ha raggiunto la decisione su come l’ex vescovo di Wheeling-Charleston Michael J. Bransfield debba adempiere alla richieste del Papa che egli “faccia ammenda personale per alcuni dei danni che ha causato” mentre prestava servizio in questa diocesi. Questa decisione arriva dopo ampi suggerimenti da parte mia, in qualità di rappresentante del popolo cattolico della diocesi, e dopo aver preso in considerazione criteri inerenti sia al diritto civile che a quello canonico. In primo luogo, al vescovo Bransfield è stato chiesto di fare pubblica ammenda al personale della diocesi di Wheeling-Charleston per lo scandalo che ha creato. E’ stato sollecitato anche a chiedere scusa in privato ad alcune persone che hanno segnalato abusi e molestie. Abbiamo ricevuto la sua lettera di scuse alla diocesi, che è pubblicata sul sito della diocesi, e sappiamo che alcune persone hanno ricevuto una lettera dal Vescovo. In secondo luogo, il vescovo Bransfield è stato tenuto a rimborsare alla diocesi di WheelingCharleston l’importo di 441.000 dollari per i benefici non autorizzati ricevuti dalle risorse diocesane. Il Vescovo ha pagato tale importo alla Diocesi. Questi fondi si aggiungono a quelli già accantonati dalla vendita della sua ex residenza finalizzati all’assistenza alle vittime di abusi. Il Vescovo ha già aderito alla richiesta della diocesi che acquisti, al giusto valore di mercato, il veicolo diocesano che ha utilizzando in pensione. In terzo luogo, il vescovo Bransfield riceverà 2.250 dollari al mese come pensione, indicizzata per l’inflazione, l’importo raccomandato dalla conferenza episcopale degli Stati Uniti per i vescovi in pensione. Tuttavia, nessun altro vantaggio, come una segreteria o spese di viaggio, gli verrà fornito. Questo in accordo con la potestà discrezionale che ho, come attuale Vescovo diocesano, secondo le Linee guida della conferenza episcopale, per ridurre o eliminare ulteriori vantaggi ad un predecessore che non si è ritirato in regola. Quindi, lo stipendio del vescovo Bransfield sarà circa un terzo del pacchetto completo di 6.200 dollari normalmente dato a un vescovo in pensione. Continuerà ad essere coperto dal piano di assicurazione sanitaria per i sacerdoti del Diocesi di Wheeling-Charleston, che pagherà il premio della sua modesta assicurazione per l’assistenza a lungo termine. Sono grato a Papa Francesco e alla Congregazione per i Vescovi per aver accettato in gran parte lo schema del piano di ammenda che ho presentato al Vescovo Bransfield nel novembre 2019. Quel piano componeva l’insistenza sulla riparazione della giustizia con un gesto di misericordia, come Dio tratta tutti noi. Spero che i fedeli della diocesi di Wheeling-Charleston vedranno nella decisione del Congregazione per i Vescovi una soluzione giusta e ragionevole di questa sconveniente questione. Sono immensamente grato ai fedeli della diocesi di Wheeling-Charleston per la loro pazienza durante lo scorso anno. Questa è stata una dura prova per tutti noi. Adesso io ho la speranza che possiamo andare avanti e non lasciare che il passato ci distragga dal lavoro urgente di fede che è così vitale per il benessere di tanti che in tutto questo Stato hanno bisogno del ministero della Chiesa. La fede in Dio può aiutarci a guarire le ferite che abbiamo subito e darci la forza per andare avanti con la vera missione della Chiesa: portare alle persone Gesù Cristo, che è venuto per salvare e per operare il suo meraviglioso potere rigenerativo in essi”.
Nella breve lettera pubblicata sul sito della diocesi, il vescovo emerito Bransfield si sivolge ai fedeli: “Vi scrivo per chiedere scusa per ogni scandalo o sbalordimento causati da parole o azioni che mi sono state attribuite durante il mio periodo come vescovo della diocesi di WheelingCharleston. Innanzitutto, durante il mio ministero ho ricevuto rimborsi che sono state messe in discussione come eccessivi, e sono stato consigliato di rimborsare un una certa somma di denaro alla diocesi. L’ho fatto sebbene io ho creduto che quei rimborsi che avevo avuto fossero appropriati. In secondo luogo, ci sono state accuse che con alcune parole e azioni io abbia fatto sì che alcuni preti e seminaristi si siano sentiti sessualmente molestati. Sebbene questo non è mai stato il mio intento, se qualsiasi cosa io abbia detto o fatto ha fatto sì che altri si sentissero così, allora mi dispiace profondamente. Spero che questa lettera aiuterà a raggiungere una forma di riconciiazione con i fedeli della diocesi”.