Roma, 20 lug. (askanews) – Il presidente della Regione Liguria respinge le critiche sugli innesti al nuovo ponte costruito in sostituzione del Ponte Morandi che sarebbero stati concepiti senza tener conto del limite di velocità imposto dalla curvatura stretta.
“Tutti dovrebbero gioire in questa giornata che è un successo italiano, perché una grande opera è stata chiusa nei tempi previsti e stiamo restituendo la vita a una città. Invece no, quelli del Pd sorridono sotto i baffi”, afferma Giovanni Toti in un’intervista alla Stampa. “Ma dico, secondo loro è mai possibile che si sia sbagliata una curva progettata da Renzo Piano, Italferr, Fincantieri, Salini-Impregilo? Hanno sbagliato tutti?”. Non c’è stato nessun errore? “Esatto. Di quel ponte se ne discute da quando abbiamo cominciato. Chiaro che era un tracciato obbligato, per inclinatura di entrata nella montagna a ponente e di uscita a levante. E infatti, già prima sul ponte Morandi c’era il limite a 60 km/h. Quello è sempre stato un tratto di autostrada molto intasato. Per questo motivo, appunto serve la Gronda. Ora, il fatto che qualcuno gongoli per un presunto errore che non esiste, mi fa pensare che il modello Genova tutto sommato piace a pochissimi”. Raddrizzare le due gallerie di innesto non avrebbe cambiato niente, secondo Toti: “Sempre si attraversa Genova. Sempre ci sarebbero stati i limiti di velocità. Ritoccare le gallerie, però, sarebbe costato decine e decine di milioni di euro e avrebbe ritardato la costruzione del ponte non di mesi ma di anni. E per che cosa? Per avere lo stesso un limite di velocità, a 90 km/h? No grazie”.