Milano, 10 apr. (askanews) – Si chiamava Antonio Ribecco ed era un boss dell’Ndrangheta detenuto nel carcere di Voghera. E’ morto in un ospedale di Milano dove era ricoverato da circa una settimana per Covid-19 e altre patologie. Si tratta del secondo detenuto che muore per coronavirus, il primo è deceduto nel carcere della Dozza di Bologna a inizio aprile. E due sono al momento i deceduti anche fra gli agenti di polizia penitenziari: uno lavorava nel carcere di Opera, l’altro in quello di Brescia, dove è deceduto anche il medico della casa circondariale.
“La morte del secondo detenuto nelle carceri italiane aumenta ancora di più l’attenzione da parte nostra sulla situazione dei contagi da Covid-19 all’interno degli istituti. Sono molti gli istituti in Italia che sono oramai in enorme difficoltà per il propagarsi del virus tra i detenuti e i poliziotti. Bologna, Verona, Voghera e Pisa sono solo alcuni delle carceri in cui i contagi si contano a decine da una parte e dall’altra. Solo a Verona ci sono 50 contagiati tra poliziotti e detenuti. Siamo molto preoccupati vista l’incapacità dell’Amministrazione Penitenziaria e del Ministero della Giustizia di gestire le criticità che ogni giorno si presentano”, afferma Aldo di Giacomo del sindacato S.PP..
Secondo di Giacomo è “molto grave la mancanza di trasparenza sui dati forniti dell’Amministrazione”. Ad esempio su un totale di circa 36mila unità, gli agenti positivi sono ufficialmente 190, ma “400 colleghi sono a casa in isolamento o quarantena e ci sono difficoltà a fare i tamponi. I numeri sono irrealistici”, spiega ancora di Giacomo che ricorda di aver chiesto più volte di isolare i positivi e di sanificare gli ambienti. Il segretario generale del S.PP. ha presentato oggi un esposto presso la procura di Verona per verificare se nel carcere di Montorio vengono correttamente applicate le misure di sicurezza sanitaria per prevenire la diffusione del virus.