Milano, 28 nov. (askanews) – Invecchiare è un’esperienza che spesso, chi la vive, descrive con amarezza, ma i medici, e non solo loro, rispondono, con una battuta solo apparente, che l’alternativa resta molto peggiore. Per questo e per far fronte a una popolazione che fisiologicamente invecchia, soprattutto in Italia, molti pensano a nuove soluzioni sanitarie. Se ne è parlato in un evento organizzato a Milano da Daiichi-Sankyo Italia.
Tra i partecipanti anche Graziano Onder del Dipartimento malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell’Istituto superiore di Sanità. “Le persone anziane – ha spiegato ad askanews il medico – sono persone che accumulano malattie, le malattie croniche hanno come principale fattore di rischio l’invecchiamento. Quindi una caratteristica tipica dell’anziano è quella di avere tante patologie croniche. Due terzi degli anziani hanno più malattie sovrapposte, questo vuol dire maggiori costi delle cure, peggiore qualità della vita, necessità di seguire percorsi di cura molto complicati”.
La mutata situazione demografica, comunque, impone anche dei cambiamenti nel modo stesso di pensare agli anziani. Ne abbiamo parlato con Massimo Grandi, amministratore delegato di Daiichi-Sankyo Italia. “Il tema vero dell’anziano – ci ha detto – non è quello dell’età. In Italia oggi il dato ci dice che l’età media è di 83,6 anni, quindi è vero che si campa molto, ma il punto è come si campa, se si è attivi o non attivi. La domanda corretto non è ‘Quanti anni hai’, ma ‘Sei stato con i tuoi nipoti, hai fatto una passeggiata, hai fato volontariato?’. Quindi su questo tema cerchiamo di dare un supporto sociale all’anziano e a tutte le persone che gli stanno intorno, i cosiddetti caregiver”.
Il tema dell’incontro milanese, nel corso del quale è stata presentata una ricerca realizzata da HPS – AboutPharma and Medical Devices su 450 medici specialisti, era focalizzato sui possibili strumenti tecnologici che possono aiutare la gestione delle malattie croniche, in particolare cardiovascolari, nell’anziano.
“La tecnologia – ha aggiunto Onder – può essere assolutamente di aiuto nell’assistere questo livello di complessità: la telemedicina, il monitoraggio a distanza, sono tecnologie che aiutano nella valutazione delle condizioni dell’anziano. Che molto spesso non riesce ad andare a fare la visita dal medico, oppure dimentica di prendere le medicine: la tecnologia può venire incontro in queste situazioni”.
“Noi ultimamente – ha concluso Grandi – abbiamo supportato un’iniziativa degli Spedali civili di Brescia, Farmamico 2.0 che è una app che aiuta il medico e quindi poi il paziente a gestire la politerapia, in particolare tutte le interazioni farmacologiche che ci sono quando un paziente prende sette o otto farmaci insieme”.
Soluzioni che possono contribuire, si auspica, a consentire che all’allungamento della vita media si associ anche un miglioramento della qualità della vita negli anni senili.