Roma, 24 lug. (askanews) – Uncem accoglie la firma del nuovo contratto nazionale per i medici con un invito a Ordine e Sindacati: inserire dei correttivi negli integrativi regionali di prossima discussione e firma, affinché venga evitata l’ulteriore, continua emorragia di servizi sanitari dalle aree montane. “Negli ultimi anni, all’interno dei distretti delle zone interne, Alpi e Appennini del Paese – afferma Marco Bussone, Presidente Uncem – abbiamo registrato una smobilitazione di servizi e chiusure di ambulatori pericolosa. Sono state create in alcune Regioni delle ‘case della salute’ piuttosto che avviate sperimentazioni di nuovo welfare, per far fronte alle crescenti cronicità, che hanno portato ad avere ‘infermieri di comunità’, grazie alla Strategia nazionale per le Aree interne, e più assistenza in emergenza grazie al volo notturno delle eliambulanze potenziato. Una situazione non omogenea nel Paese. I piccoli ospedali sono stati chiusi. Pure i medici hanno chiuso studi nei piccoli centri, spostandoli a valle. Per loro è più comodo. Le conseguenze per le comunità sono evidenti. Le fasce deboli della popolazione, in particolare terza età, devono fare chilometri e chilometri per raggiungere gli studi. Nessuno ha vincolato, ad esempio, un aumento di contribuzione nel contratto nazionale al mantenimento di studi nelle zone montane e più interne del Paese. Sarebbe stata un’operazione seria, moderna, proiettata al futuro. La popolazione anziana aumenta, di più nei borghi delle Alpi e degli Appennini. C’è bisogno di un nuovo sistema sanitario, anche con incentivi per i medici da inserire, a questo punto, nei contratti integrativi regionali. Chiediamo a Ordine dei medici e sindacati di non sottovalutare questa necessità. Chi vive nelle zone alpine e appenniniche ha gli stessi diritti a un medico o a un pediatra di base rispetto a chi vive nelle aree urbane. I Comuni sono pronti a fare la loro parte, anche mettendo a disposizione locali per gli studi. Così le farmacie, come recentemente sancito anche dall’accordo Uncem-Federfarma Sunifar, le farmacie rurali. Il problema dell’assistenza medica nelle zone montane italiane esiste, è grande, e purtroppo il nuovo contratto non apporta correttivi alla smobilitazione di servizi”.