Roma, 21 lug. (askanews) – «Tardivamente, il premier Conte parla di una riforma dell’autonomia regionale valida per il Paese e per tutte le Regioni. Allora sia conseguente: ci convochi e ci ascolti in modo da costruire soluzioni che non penalizzino nessuno e che siano davvero utili a tutti i cittadini italiani, senza fughe in avanti e senza la cosiddetta ‘secessione dei ricchi’. Diversamente, se la Toscana, a causa della riforma che vuole il Veneto e la Lombardia, si vedrà lesa non avrà timori a dare battaglia politica, fino a fare ricorso alla Corte Costituzionale”. Lo scrive su Facebook Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.
“Noi non abbiamo nulla da temere – chiarisce – nemmeno dalla “compartecipazione fissa”, poiché in questi anni la nostra crescita è stata simile a quella di Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna. Quindi anche noi, come queste Regioni, avremmo guadagnato non poco, rispetto al resto del Paese che sarebbe stato penalizzato essendo cresciuto di circa la metà. Voglio quindi lanciare un ‘messaggio ai naviganti’: nessuno deve pensare di dare un’autonomia speciale alle tre regioni del Nord senza concederla anche alla Toscana, che non è certo da meno per risultati raggiunti e capacità di governo. Il tema è serio e per troppo tempo è stato lasciato nelle mani di apprendisti stregoni che lo hanno utilizzato a fini elettorali. Com’era facile prevedere, l’iniziativa leghista se non viene fermata mette a rischio l’unità nazionale. Un governo quasi morto non può certo permettersi un delitto di questo tipo per continuare a sopravvivere. Consiglio di spengere i motori e ripartire da capo coinvolgendo tutte le Regioni e il Parlamento che non può essere ridotto ad una funzione notarile su temi così importanti per il futuro dell’Italia».