Roma, 25 giu. (askanews) – “Il Campo di calcio di Villa Gordiani ha una tradizione storica in un quartiere popoloso e povero della periferia romana, non solo luogo di ritrovo e di socialità, ma opportunità per chi una scuola calcio costosa non può permettersi. I beni comuni, gli spazi sociali, sono patrimonio della collettività e un’amministrazione che azzera di fatto le esperienze di un territorio avente un tessuto sociale complesso e ricco, per sostituire d’imperio modelli da laboratorio Frankenstein, ideati da chi tra le persone e nel mondo del lavoro c’è stato poco e male, è deleteria per la collettività”. Così in una nota Dario Nanni e Antonella Sassone, rispettivamente coordinatore di Roma e Provincia e componente dell’esecutivo nazionale di Italia in Comune. “Il Comitato di Villa Gordiani a difesa del Campo di Calcio ha avviato un dialogo propositivo e pacato con l’amministrazione municipale ma ha dovuto prendere atto dell’ostilità e della mancanza di ricettività di qualsiasi proposta da parte di un’amministrazione arroccata nei propri intenti di demolizione per perseguire progetti che avranno come unica conseguenza quella di spazzare via un’altra realtà virtuosa di questo territorio. Come del resto già successo con lo spazio di coworking l’Alveare: stanno creando il deserto e lo chiamano progresso”. “Ricordiamo tutti la propaganda dei 5 stelle, dapprima come opposizione e poi in campagna elettorale: si parlava di beni comuni, di processi partecipativi, di trasparenza e di condivisione. Di tutte queste belle chiacchiere è rimasto l’amaro in bocca di un territorio che ha riposto la propria fiducia nelle mani di chi, indegnamente ne sta abusando per fare il contrario di ciò che aveva promesso”.