Milano, 17 giu. (askanews) – I carabinieri hanno arrestato un disoccupato incensurato di 48 anni residente nel Lodigiano, accusato di aver abusato sessualmente per tre anni di almeno tre bambine tra gli 11 e i 13 anni. Secondo quanto spiegato dagli inquirenti, l’uomo agganciava le sue vittime su WhatsApp, attraverso il falso profilo di una loro coetanea, “Giulia” che, dopo aver ottenuto la loro fiducia, si trasformava in un “mostro” e gli ordinava di concedersi all’uomo minacciandole altrimenti di uccidere i loro genitori, i loro congiunti, i loro amici.
“In tanti anni di indagini, non ho mai visto una cosa del genere, è una storia raggelante” ha spiegato il procuratore aggiunto di Milano Letizia Mannella che guida il dipartimento Tutela dei soggetti deboli della procura di Milano, e che ha coordinato le indagini insieme con il pm Alessia Menegazzo.
L’uomo, con alle spalle conclamati problemi psichici e che vive nell’abitazione degli anziani genitori in un paese del Lodigiano, conosceva le vittime e le loro famiglie a cui si presentava come un insospettabile vicino di casa, sempre gentile, educato ed affidabile. In realtà, il 48enne (attraverso “Giulia”) avrebbe obbligato le bambine a recarsi quasi quotidianamente a casa sua, dove le avrebbe violentate, filmandole con telecamere nascoste, costringendole ad avere anche rapporti tra di loro e a filmarsi (con modalità e durata precisa), facendosi poi inviare i filmati e le foto al profilo dell’immaginaria “Giulia”. “Anche lui si presentava come vittima di questa fantomatica bambina sadica, spiegandogli che, come loro, anche lui si limitava ad obbedire agli ordini di ‘Giulia’” hanno spiegato i magistrati, sottolineando che le violenze documentate sono avvenute tra la fine del 2015 e il 2018. All’inizio di quest’anno alcune foto di una delle vittime sono finite per errore sul profilo Instagram dell’uomo e alcune compagne di classe della bambina ripresa ne hanno parlato con un’insegnante, la quale ha chiamato i genitori che hanno sporto denuncia facendo scattare le indagini.
A casa dell’arrestato i carabinieri hanno sequestrato moltissimo materiale pedopornografico, che non riguarderebbe solo le tre vittime e non sarebbe tutto scaricato da Internet e per questo è ora al vaglio degli investigatori. Proprio la produzione di materiale pedoporno è di competenza distrettuale e quindi le indagini sono state condotte dalla procura meneghina e non quella di Lodi. L’uomo è stato recluso a San Vittore.