Roma, 2 mag. (askanews) – Scomposto, analizzato, studiato e ricostruito grazie a occhi tecnologici, inquadrature virtuali e protesi bioniche che compongono un corpo nuovo. È l’uomo visto con gli occhi della scienza e della tecnologia, che il pubblico potrà scoprire visitando “Uomo virtuale. Corpo, Mente, Cyborg” la grande mostra di divulgazione scientifica dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare che apre il 4 maggio a Torino.
Un itinerario scientifico e tecnologico che comincia all’inizio del Novecento, con la scoperta dei raggi X, e porta al futuro con le nuove frontiere dell’imaging e della robotica. L’allestimento caratterizzato da videoinstallazioni immersive, giochi interattivi e multi-proiezioni, si snoda in uno spazio di 1000 metri quadri disegnando un percorso coinvolgente e divulgativo attraverso grandi isole-cubo tematiche.
La mostra presenta gli strumenti inventati dalla scienza per osservare il corpo e comprendere la mente: dai raggi X, alla Tomografia Computerizzata-TC, alla Tomografia a Emissione di Positroni-PET, alle applicazioni di imaging. I visitatori – informa l’Infn – potranno scoprire le tecnologie sviluppate per potenziare il corpo, sostituendone parti quando necessario, e curarlo con le particelle con l’adroterapia (in mostra un modello 3D del CNAO), e la medicina personalizzata. Grazie alle installazioni interattive i visitatori vedranno le proprie mani trasformarsi virtualmente secondo le rappresentazioni del corpo che hanno cambiato l’immagine dell’uomo dall’antichità ad oggi, potranno passeggiare in una foresta di neuroni attivandoli con i propri gesti o giocare al BrainTrain, un’installazione educativa per testare la plasticità cerebrale.
Un’area dell’allestimento è dedicata agli affascinanti campi della bionica e dell’Intelligenza artificiale in cui il virtuale e l’umano si fondono. I visitatori potranno muovere da remoto la protesi di mano poliarticolata Hannes, utilizzare l’intelligenza artificiale per riconoscere lo stato d’animo di un essere umano, controllare il volo di un aeroplanino virtuale attraverso il segnale elettrico generato dai muscoli, senza joystick. Alla medicina personalizzata invece è dedicata l’installazione che racconta il mondo delle nanotecnologie per la diagnosi e la cura delle malattie. Inoltre, per tutto il mese di giugno la mostra ospiterà il suggestivo Anatomage Table, un corpo umano a grandezza naturale, perfettamente riprodotto in 3D come su un tavolo di dissezione virtuale (già usato in famose serie tv).
Le tecnologie sviluppate dalla fisica delle particelle trovano applicazioni anche in campi apparentemente distanti come quelli dell’arte e della conservazione dei beni culturali. E infatti la mostra dedica uno spazio agli studi condotti grazie alle applicazioni avanzate di raggi X e della TC su un’importante opera di Donatello, il grande Crocifisso conservato nella Chiesa di Santa Maria dei Servi a Padova su cui, in occasione del restauro, sono state realizzate ben 12.000 radiografie.
“Questa mostra ci racconta una storia che, pur appartenendo al nostro quotidiano, è poco conosciuta. La storia di come la ricerca in fisica fondamentale porti a quei salti qualitativi che permettono l’avanzamento della conoscenza e il progresso delle applicazioni tecnologiche”, sottolinea il presidente dell’Infn Fernando Ferroni. “Quando Lord Ernest Rutherford di Nelson bombardava un sottilissimo foglio di oro con raggi alfa, mai avrebbe immaginato che un giorno acceleratori di particelle si sarebbero diffusi negli ospedali, impiegati con efficacia nella terapia oncologica”, conclude Ferroni.
La mostra è a cura dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), realizzata in collaborazione con IIT- Istituto Italiano di Tecnologia e con il sostegno della Compagnia di San Paolo, il contributo della Regione Piemonte e della Fondazione Palazzo Blu e con il supporto dell’Associazione CentroScienza Onlus. Sono partner scientifici: Politecnico di Torino, NICO Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi, NIT Neuroscience Institute Torino dell’Università di Torino, INN-Istituto Nazionale di Neuroscienze, la Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” e il Museo Regionale Scienze Naturali della Regione Piemonte.