Milano, 14 mar. (askanews) – Il Club alpino italiano ha aderito, insieme a Caritas, Fai, Legambiente e Slow Food, al manifesto “L’Italia che si prende cura dell’Italia”, promosso da Fondazione Cariplo, Touring Club Italiano e Labsus. L’obiettivo è quello di costruire una “società della cura” fondata sull’apertura e sulla fiducia, alternativa alla “società della paura” fondata sulla chiusura e sulla diffidenza. “Esiste un’Italia, rappresentata da 46 mila organizzazioni e da circa un milione di cittadini attivi che, direttamente o indirettamente, da anni si occupano del Paese in cui vivono con la stessa attenzione e passione con cui si prendono cura della propria casa”, si legge nel manifesto.
Nella tavola rotonda di questa mattina a Milano, ospitata nella sala congressi della Fondazione Cariplo, sono stati presentati e discussi i sei punti che trovano concordi le associazioni coinvolte. “Il Club alpino italiano negli anni ha peccato forse di eccessiva umiltà. E’ tempo che ci sediamo accanto ai protagonisti di una realtà che, credo, sia difficile contrastare: quella della solidarietà, della cura verso i beni del nostro Paese e dell’attenzione verso il prossimo”, ha commentato il presidente generale del Cai Vincenzo Torti.
“Sono migliaia i nostri i operatori del Soccorso Alpino, un volontariato prezioso perché sussidiario allo Stato. I nostri Soci, poi, si sono messi subito al lavoro i giorni immediatamente successivi alla tempesta Vaia, sui sentieri di Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Sono itinerari che portano a malghe, rifugi e borghi, dunque rappresentano un’occasione per tutti di fruire e conoscere l’ambiente montano e i modi di vivere dei suoi abitanti. In questi mesi centinaia di nostri volontari si stanno duramente impegnando in tutte le regioni per ripristinare i 6800 km del Sentiero Italia Cai. Un percorso di cui vogliamo prenderci cura anche negli anni a venire” ha aggiunto in una nota.