Milano, 26 feb. (askanews) – Uno striscione con lo slogan “no alla repressione del dissenso”. E soprattutto tanta musica con tromboni, grancasse e flauti. I musicisti della “Banda degli ottoni a scoppio” si sono riuniti in presidio davanti al Palazzo di Giustizia di Milano per manifestare la propria solidarietà a due di loro, Spinash e Juancarlos (questi i nomi d’arte), che rischiano di finire sotto processo per i disordini scoppiati in occasione della prima della Scala del 2014. L’udienza preliminare che vede i due “ottoni a scoppio” accusati per resistenza prenderà il via questo pomeriggio in Tribunale.
“Giù le mani dalla banda degli ottoni”, recita uno striscione esposto durante il presidio che vede radunate davanti alla cittadella giudiziaria milanese circa un centinaio di persone – tra cui anche l’ex presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo – sorvegliate da un cordone di carabinieri in tenuta antisommossa. Secondo i manifestanti, il 7 dicembre 2014 i due musicisti poi denunciati si sarebbero limitati a “garantire l’agibilità della piazza da parte di chi voleva esprimere il proprio dissenso semplicemente usando la musica come strumento di azione. Respingiamo con forza – si legge ancora su un volantino distribuito durante il presidio – questo tentativo di criminalizzare l’azione politico-musicale, pacifica ma determinata, dei due banditi e di tutti gli ottoni a scoppio”. Perchè “le denunce e la persecuzione le sentiamo rivolte a tutto il mondo della musica e della libertà artistica in generale”
La banda degli ottoni è una storica banda di strada milanese: nel 2012 aveva aveva ricevuto l’Ambrogino D’Oro, la massima benemerenza civica attribuita dal Comune per meriti sociali.