Roma, 22 gen. (askanews) – Slitta l’esame della mozione Pd a firma dei consiglieri Zannola, Baglio, Corsetti, Piccolo e Tempesta recante un impegno per la sindaca di Roma Virginia Raggi “ad attivarsi presso gli Organi competenti affinché sia predisposto lo sgombero dello stabile sito in Via Napoleone 111 illegalmente occupato dall’associazione Casapound Italia, al fine di procedere alla riqualificazione dell’immobile ai sensi della deliberazione C.S. n. 50/2016”. Zannola ha spiegato che “in quell’edificio di pregio al centro di Roma si costruisce un odio profondo, dimostrato dai numerosi episodi di violenza di cui l’associazione Casapound Italia si è dimostrata rea. Sappiamo che l’immobile non è del Comune ma, far sfuggire l’amministrazione da responsabilità, sappiamo anche che c’è la disponibilità di una possibile permuta da parte dell’ente di proprietà. Chiediamo, dunque, un impegno a cacciare chi utilizza un bene pubblico di pregio dove nessuno può entrare con un danno erariale ingente, e restituirlo alla città con un confronto con i romani sulla sua destinazione. Bisogna avere quel coraggio che si è avuto con persone fragili in edifici di periferia – ha aggiunto – essere forti con i forti e cacciare da un edificio di pregio un movimento fascista che produce solo odio in una città medaglia d’oro della resistenza”. Vibrata la reazione del consigliere della Lega Maurizio Politi che si è detto “disponibile, come ha proposto Salvini, a sottoscrivere un bell’Odg in cui chiediamo lo sgombero di tutti gli stabili occupati. Non solo Casapound, che ha la legittimità che la bostra Carta Costituzionale le riconosce, ma i Centri sociali come il Forte Prenestino, dove vendono la morte e la droga ai nostri figli. Dentro Casapound – ha sostenuto – si fa accoglienza a scopo abitativo come fa il Baobab. Casapound si presenta alle elezioni e si fa eleggere come Potere al Popolo. Per fortuna gruppi anche piccoli di persone fanno politica e si danno da fare per migliorare le nostra città”. Anche il consigliere di Fdi Andrea De Priamo ha giudicato “singolare che sia proprio il Pd a proporre un’iniziativa di sgombero. Quel Pd che in anni passati passò un colpo di spugna su tutte le occupazioni he andavano avanti da decenni, ereditate da un certo estremismo politico. Non si possono fare due pesi e due misure – ha aggiunto -. Fa un po’ sorridere che i 149 stabili politicamente occupati di Roma non facciano problema a fronte di un solo immobile occupato da Casapound. Noi che siamo un partito della legge e dell’ordine, riconosciamo che c’è differenza tra la prepotenza di chi occupa per fare una centrale politica, e chi accoglie persone fragili”. Il presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito, dopo aver riunito brevemente i capigruppi, prima che la maggioranza M5S esprimesse il suo orientamento politico sull’atto, ha rinviato il prosieguo della discussione e del voto alla prossima seduta, già convocata per la prossima settimana, martedì 29 gennaio, dalle ore 13.