Roma, 16 gen. (askanews) – Al via oggi in Consiglio regionale l’esame della proposta di deliberazione consiliare n. 12 del 4 giugno 2018, “Approvazione del piano sociale regionale denominato ‘Prendersi cura, un bene comune'”- I lavori sono stati sospesi dal vicepresidente Devid Porrello, che presiedeva l’assemblea, dopo l’approvazione di 31 emendamenti al testo. In mattinata, dopo aver osservato un minuto di raccoglimento in memoria dello scomparso ex assessore e consigliere regionale D’Amata e dopo il question time, il Consiglio aveva ascoltato la relazione sul testo dell’assessore Alessandra Troncarelli e quindi aveva svolto il dibattito generale sullo stesso, sotto la presidenza dell’altro vicepresidente Giuseppe Cangemi. La gran parte degli emendamenti approvati oggi portavano come prima firma quella di Davide Barillari del Movimento 5 stelle. approvati 5 emendamenti di Daniele Giannini della Lega, tre a testa di Marta Bonafoni (Lista Zingaretti), Alessandro Capriccioli (Più Europa-Radicali), Pasquale Ciacciarelli (Forza Italia), Chiara Colosimo (Fratelli d’Italia), Giuseppe Simeone (Forza Italia) e uno ciascuno per Paolo Ciani del Centro solidale e Michela Di Biase del Partito democratico. Gli emendamenti, a parte il primo che riguarda le “parole chiave” del piano sociale, intervengono sui primi tre punti del piano stesso, il punto A “Obiettivi”, il punto B “Stati di bisogno, miglioramento dei servizi e azioni prioritarie” e il punto C “Livelli essenziali delle prestazioni”. Nella sua relazione illustrativa del piano, l’assessore al welfare Alessandra Troncarelli ha voluto anzitutto ringraziare Rita Visini per il lavoro fatto nella precedente legislatura sul tema, quindi ha detto che la legge regionale 11 del 2016, che ha recepito la legge 328 del 2000, mette al centro la persona, “come essere umano e come utente”; si rende necessaria l’integrazione sociosanitaria per rispondere ai bisogni complessi. La vita indipendente, la disabilità, le politiche per gli anziani sono gli aspetti salienti di questo piano triennale, insieme al consolidamento dei percorsi di adozione e di affidamento familiare, all’attenzione per i mediatori culturali per i minori stranieri e ai giovani con le loro problematiche occupazionali; ancora, le problematiche dei migranti, la violenza di genere, le persone private della libertà personale, la salute mentale sono tutti temi all’attenzione del piano. Per il terzo settore, ha detto ancora Troncarelli, previsto un milione di euro che sarà dato alle coop sociali attraverso dei bandi per permettere anche ad esse di “dare dei servizi agli utenti”. I livelli essenziali delle prestazioni (Leps) sono il cuore del piano, con il Segretariato sociale, che è una sorta di front office per i bisogni sociali e il Pua, che svolge la stessa funzione, ma in ambito sanitario. Per i bisogni complessi queste strutture devono interagire attraverso l’unità di valutazione multidimensionale, dove si redige il piano individuale assistenziale (Pai). Il servizio sociale professionale è un altro livello essenziale delle prestazioni, dei cui operatori il piano cerca di migliorare il lavoro. Per quanto riguarda il servizio di assistenza domiciliare, lo spirito del piano lo preferisce al ricovero: in tal caso, fondamentale è la funzione del cosiddetto caregiver, termine con cui si intende il familiare che si deve prendere cura del soggetto che resta all’interno della famiglia per motivi di disabilità. Residenzialità e semiresidenzialità sono altri due Leps presi in esame. La Regione, così ancora l’assessore, deve mettersi in relazione con i distretti sociosanitari, che lavorano attraverso gli Uffici di piano, i quali redigono i piani di zona e devono coniugare aspetto sociale e sanitario. Saranno messe a punto una nuova scheda sia di convenzione sociale che sociosanitaria, quest’ultima non prima di settembre 2020 data la sua complessità. Le risorse nel complesso dei vari fondi ammontano a un totale di 560 milioni di euro più 132 di fondi Por Fse, provenienti dall’Unione europea. Importante la previsione, con compiti di monitoraggio, ha concluso Troncarelli, di un Osservatorio regionale per le politiche sociali, che deve riferire al Consiglio regionale.