Roma, 15 gen. (askanews) – Al tribunale penale di Roma, dopo gli interventi di emergenza per la legionella, i lavoratori chiedono al ministro Bonafede fondi per una completa “sanificazone oltre che delle Uta – unità trattamento aria anche delle canalizzazioni aerauliche”. Perché “batteri e muffe oltre i limiti di legge” la “rendono necessaria”. Con una lettera al guardasigilli l’Fsi-Usae – Federazione sindacati indipendenti, organizzazione costituente della confederazione Usae chiedono a Bonafede “che al prossimo Consiglio dei ministri esiga più risorse finanziarie da destinare esclusivamente alla sicurezza degli uffici giudiziari, affinché a tutti coloro, che operano all’interno di essi, sia garantito il diritto alla salute”.
Nel comunicato si ricorda che nella giornata di ieri nella cittadella giudiziaria c’è stata l’assemblea indetta dal presidente del tribunale, Francesco Monastero, “durante la quale sono state fornite ai lavoratori presenti rassicurazioni in merito al batterio della legionella, fatto che ha comprensibilmente suscitato allarme e preoccupazione tra i lavoratori ed anche dello stesso presidente”. Comunque – si aggiunge – “il batterio è stato riscontrato nei circuiti di adduzione di alcuni impianti delle UTA (Unità di Trattamento dell’aria) delle palazzine A e B del tribunale di Roma sede di piazzale Clodio, pertanto si sono resi necessari urgenti interventi di iperclorazione, anche per gli impianti sanitari”.
Ma “le analisi inoltre hanno rilevato come indicato dallo stesso Presidente, comunicazione del 28/12/2018, la presenza di batteri e muffe oltre i limiti di legge, che rendono necessaria anche una sanificazione oltre che delle Uta anche delle canalizzazioni aerauliche – si aggiunge – Durante l’assemblea sia dal presidente che dagli esperti convocati, si è appreso che tali interventi sono costosi e al momento il tribunale non ha risorse, poiché tutte destinate ad affrontare la contaminazione del batterio della Legionella”. La mancanza di fondi è dovuta, “per come riferito durante l’assemblea, all’attuale convenzione Consip che dal 2014 essendo cambiata, ha visto un poderoso ridimensionamento delle dotazioni finanziarie da destinarsi alla manutenzione, impianti di climatizzazione compresi, degli uffici giudiziari, in nome, aggiungiamo noi, del dogma dell’austerità e delle politiche di tagli, che sono state adottate dal nostro Paese da troppi anni in ossequio al diktat di Bruxelles”.
Il coordinatore nazionale dell’Fsi-Usae, Paola Saraceni, sottolinea: “Questo fatto è gravissimo signor ministro. I lavoratori non solo subiscono lo scempio di un salario da quarto mondo, ma rischiano anche seriamente la propria salute, a causa della mancanza di fondi per la prevenzione e la manutenzione efficiente e puntuale, come dimostra, in modo paradigmatico quanto avvenuto al Tribunale di Roma, il più grande del Paese”.