Milano, 19 dic. (askanews) – Continuano a crescere gli italiani che vengono aiutati da Caritas Ambrosiana. E’ quanto emerge dall’ultimo report ‘La povertà nella diocesi ambrosiana’. Pur rimanendo maggioritari gli stranieri, gli assistiti di nazionalità italiana sono passati dal 36,6% del 2016 al 39,7% del 2017. Un aumento di 3 punti che consolida una tendenza partita con la crisi economica. In dieci anni, gli italiani che si sono rivolti al campione dei centri di ascolto Caritas presi in esame dalla ricerca sono passati dal 24,5% del 2008 al 39,7% del 2017 (in valori assoluti da 3.879 a 4.499 persone).
Il dato riflette, secondo il report, il peggioramento delle condizioni di vita di molti italiani a seguito della crisi economica. Gli italiani che si rivolgono alla Caritas Ambrosiana sono in genere i più anziani tra gli assistiti (solo il 15,6% ha meno di 34 anni, a fronte del 29,2% degli stranieri comunitari e il 40,6% degli extra-Ue) e possiedono un titolo di studio inferiore (il 14,2% ha un diploma a fronte del 24,4% dei comunitari e del 20,4% degli extracomunitari e del 32% degli irregolari).
“Indubbiamente gli italiani impoveriti sono i soggetti più deboli, che hanno maggiori difficoltà a reinserirsi nel mercato del lavoro e quindi rischiano più facilmente di diventare cronici e di accumulare frustrazione, rancore nei confronti dei nuovi venuti – ha sottolineato Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana – Non serve mettere gli uni contro gli altri: occorre una politica di contrasto alla povertà. Per evitare che italiani impoveriti e stranieri poveri competano per la sopravvivenza; non servono slogan o misure ad effetto, ma una seria politica di contrasto alla povertà”, ha concluso Gualzetti.