Roma, 14 nov. (askanews) – “Una sorta di necessità intrinseca di porre delle domande e di condividerle nel tentativo di aumentare il potenziale che ognuno possiede naturalmente dentro di sé.” E’ così che Manuel Otero Marti spiega la performance, The Essence, in cui l’artista argentino pone delle domande e delle riflessioni alla società cercando di formularle in maniera artisticamente diversa nel tentativo di accrescere umanamente l’individuo che assiste.
Il progetto che accompagna “The Essence”, spettacolo che si terrà domani a Roma, allo Stadio di Domiziano, consiste in una ricerca profonda dell’autore che lo porterà attraverso le performance a esporsi totalmente per ritrovare quell’essenza di sé stesso che generosamente offrirà ai presenti con l’intento di restituire alla società morale, valore, rispetto individuale che spesso sfuggono ma che sono le fondamenta della vita. Per realizzare visivamente “The Essence” Manuel è stato supportato dal fotografo Luca Artioli. Le performance catturate attraverso la fotografia ICT (International Camera Movement) sono 11 in cui Manuel interverrà direttamente dopo la esibizione.
Anche il foglio bianco sarà protagonista nella serata, infatti, dopo la performance live l’autore interverrà sulle opere esposte creando un nuovo orizzonte nel mondo dell’arte contemporaneo. “La mia intenzione – sottolinea Manuel Otero Marti – non è quella di diventare un’artista ma è quella di esprimere la mia propria indole!”
L’idea è che ogni singola immagine, e il suo specifico messaggio, inviterà l’osservatore a porsi delle domande esistenziali avendo a disposizione tutti gli elementi. Inoltre, per la serata, Manuel si avvarrà di una Camera Oscura, ancora una volta, permettendo ai presenti di catturare l’attimo. “The Essence” tratta tutto in un momento, in una perfomance, in una frase, in 11 fotografie e in un’unica serata.