Napoli, 18 ott. (askanews) – Sono stati rinnovati per altri cinque mesi i tirocini formativi che hanno coinvolto nell’ultimo semestre quattro rifugiati politici che hanno lavorato alla manutenzione del parco monumentale della Reggia di Caserta. E’ stato il direttore Mauro Felicori a voler ripetere un’esperienza più che positiva, unica nel suo genere nel panorama delle istituzioni museali italiane. E sarà proprio il direttore Felicori, lunedì 22, ad illustrare alla stampa, presso la direzione museale del Palazzo Vanvitelliano, le ragioni di questa scelta. I quattro giardinieri-rifugiati sono tutti beneficiari dello Sprar dei comuni di Santa Maria Capua Vetere e Succivo e sono stati inquadrati come tirocinanti ovviamente a costo zero, in quanto la loro attività è già stata finanziata con le risorse del Sistema di Protezione dei Richiedenti Asilo e Rifugiati, che ha tra gli obiettivi proprio quello di formare professionalmente i rifugiati. “La speranza – hanno dichiarano il presidente dell’Arci di Caserta, Angelo Ferrillo e la presidente della cooperativa Solidarci, Mara Vitiello – è che l’esperienza della Reggia venga mutuata anche da altre istituzioni museali italiane. Noi metteremo a disposizione del Ministero tutte le informazioni del caso, perché – hanno aggiunto i promotori del progetto ‘Accolti e Attivi’ – ci sono voluti due anni di lavoro per attivare quest’esperienza unica nel suo genere in Italia. Il contributo che i giardinieri-rifugiati hanno dato in questi mesi alla manutenzione di un parco di 124 ettari è stato fondamentale per restituire alla cittadinanza e ai turisti aree quasi dimenticate, come il bosco antico nei pressi della Castelluccia”.