Catania, 26 ago. (askanews) – Si è conclusa intorno alla mezzanotte del 25 agosto 2018 l’odissea degli immigrati bloccati da cinque giorni a bordo della nave Diciotti, ormeggiata al molo di Levante a Catania. Il via libera del ministero dell’Interno allo sbarco dei 137 migranti è arrivato in tarda serata, alcune ore dopo che a scendere, per ragioni sanitarie, erano state altre 13 persone. Sul molo gli operatori della Croce Rossa e le forze dell’ordine hanno svolto le regolari procedure di sbarco. A scendere per primi sono stati i più giovani, presi in consegna da personale della Croce Rossa. Molti di loro soffrono di scabbia e necessitano di assistenza sanitaria. Dopo il trasferimento con i bus nell’hotspot di Messina, i migranti verranno distribuiti tra le strutture messe a disposizione dalla Chiesa; mentre altri andranno in Albania e Irlanda.
La soluzione è arrivata poche ore dopo la notizia che il ministro dell’Interno Matteo Salvini è indagato insieme ad un capo di Gabinetto del ministero per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio. L’indagine della Procura di Agrigento, condotta dal procuratore Patronaggio era scattata proprio per la questione della nave Diciotti. Dal canto suo, Salvini, che ha appreso la notizia mentre si trovava ad un raduno leghista a Pinzolo, si è detto non turbato dalla sua iscrizione nell’inchiesta.
Le contestazioni mosse al titolare del Viminale e al suo capo di gabinetto non possono essere più approfondite dalla magistratura ordinaria, ma dovranno essere oggetto di valutazione del tribunale competente per i reati commessi dai ministri nell’esercizio delle loro funzioni. Ed è per questo che la procura di Agrigento trasmetterà alla procura di Palermo “per il successivo inoltro – ha scritto Patronaggio in una nota – al tribunale dei ministri della stessa città”.
Sul fronte delle manifestazioni di solidarietà ai migranti, nel pomeriggio sul molo di Catania si erano radunate un migliaio di persone che intonando “Bella Ciao”, e slogan contro il governo, chiedevano la liberazione degli “ostaggi” e le dimissioni di Salvini. Al corteo hanno preso parte rappresentanti dei movimenti no Muos, di Legambiente, di Cgil, Usb ed Arci, degli scout. Una manifestazione pacifica fino a quando alcuni hanno tentato di forzare il blocco delle forze dell’ordine che impedivano l’accesso al molo in cui la nave è ormeggiata. Ne sono nati alcuni scontri culminati col ferimento lieve di un poliziotto e di un manifestante.
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